Gumnasion (to) era una vasta area di ogni grande città greca ed ellenistica ( Atene, Alessandria Pergamo, Efeso, ecc) affidata alla cura (epimeleia, epitrope) di un gumnasiarca, le cui funzioni già abbiamo precisato.
Esso, posto di solito su una collina, era costituito da due quadrilateri, di cui l’uno era più in alto e più piccolo e l’altro, più in basso, ma molto più grande.
Il primo era di norma un quadrato, il cui perimetro era di quattrocento metri circa, diverso a seconda della misura dello stadio oscillante da città e città.
Era costituito da un quadriportico, di cui solo il portico a nord aveva una duplice fila di colonne mentre gli altri tre erano semplici, dove, però, c’erano sedili per filosofi maestri letterati che vi facevano scuola.
Nel portico doppio c’era al centro l’ephebeion un’ampia sala con sedili, usata per la formazione fisico-militare ed anche intellettuale dei giovani di età tra i 18 e 20 anni. Alla sua destra c’era il corukeion dove c ‘era il korucos (sacco contenente fichi o farina o grani o arena, una specie di rustico punching bag) con cui si esercitavano i pancraziastai (atleti che lottavano e si colpivano in un genere misto di combattimento di lotta e di pugilato ) e puktai (pugili).
A fianco di questa stanza c’era il conisterion dove i lottatori già unti e spalmati da allenatori si cospargevano di sabbia e polvere in modo da asciugare il sudore senza avere conseguenze come raffreddori, bronchiti ecc. a fine gara, mentre nell’angolo estremo destro c’era il bagno.
A sinistra dell’ephebeion invece c’era elaiothesion, un ripostiglio dove si conservavano gli oli e gli unguenti per i massaggi fatti dai massaggiatori aleiptai (che potevano essere oltre che spalmatori anche allenatori che, nel frattempo, facevano fare esercizi preparatori).
Contiguo a questo era il bagno freddo da cui, mediante un corridoio si arrivava nell’ angolo estremo sinistro dove c’era il bagno caldo, preceduto da un’ anticamera detta propnigeion, che aveva davanti una stufa.
Tutta l’area interna del quadrilatero era adibita agli esercizi fisici, ma talora anche al gioco della palla.
Il secondo quadrilatero, di molto più spazioso, era costituito da tre portici e da uno stadio. La sua funzione era certamente per gli atleti corridori, ma anche per il passeggio in quanto era un’ area mista di pista, di aiuole e di piante di conseguenza era adibito sia per gare atletiche che per il passeggio dei normali politai (cittadini).
Di norma un cordolo esterno, quello vicino alle due parti parallele, era riservato ai cittadini che passeggiavano, mentre ad un livello più basso (circa mezzo metro) c’era lo Csustòs (dromos) porticato e colonnato coperto con pavimento ben levigato, usato come pista. Internamente nei due portici laterali c’erano aiuole per le passeggiate, tra cui si stendeva un parco formato di solito da platani, attraversato da viali in cui v’erano sedili in muratura. Lo stadio vero e proprio era costituito dallo spazio che si estendeva tra le aiuole e che accoglieva la folla desiderosa di vedere in azione gli atleti…