Jehoshua

* Jehoshua  fu kayin, (tecton), una specie di architetto, qanah, Maran  mashiah , ma  non fu Rab (rabbi, rabbuni)  Uios Theou figlio di Dio. 

Gesù  fu Kayin, un costruttore di casa e di città  non un semplice falegname . fu maran (re) e fu chiamato mashiah (Meshika)(Christos)
–    Il termine Kayin evidenzia una classe sociale che in greco designa i tectones, cioè uomini abili a progettare e realizzare lavori di costruzione sia  come carpentieri che come muratori,oikodomoi, considerati moltissimo, dopo le classi privilegiate sacerdotali, superiori a tutti gli altri tecnitai, richiesti nel periodo romano ellenistico, data la mole di costruzioni e la ricerca di nuove tecniche.
Forse erano davididi in quanto probabilmente erano qeniti, una stirpe di fabbri (artigiani creativi, abili ad usare molti materiali che si dicevano discendenti di Caino)

–  Gesà fu   qanah corrispondente a zelotes e a sicarius (successivamente).Quindi,il termine  ha valore di partigiano che combatte,  spinto da uno zelo (o amore geloso, esclusivo) per la propria terra contro gli  invasori ,  contro i romani, secondo lo schema di una guerriglia  montana e desertica (o  anche urbana), determinata e mantenuta viva da santoni  (esseni ), da farisei  e da asceti  come Giovanni il Battista, che battezzano  secondo un  rito iniziatico penitenziale e militaristico (Cfr Flavio, Antichità Giudaiche, XVIII,116-119 e Luca,3.10-16).
Jehoshua, in quanto discepolo di Giovanni, e in quanto  battezzato, ha fatto il suo corso  formativo di penitente e di  combattente.

–  Gesù fu   Maran vale re (Basileus, melek).

Il titolo poteva essere dato solo da Roma: indebita era l’acclamazione popolare  che   con l’elezione regale aveva compiuto un atto di rivoluzione (stasis, novitas) e quindi doveva attendersi la punizione da parte del senato e dell’imperatore che governavano l’impero : Giudea, Samaria ed Idumea avevano un governo  retto dal  procuratore romano che dipendeva dal governatore di Siria, responsabile di tutto il settore orientale e costituivano  una piccola sotto provincia  di un impero di circa 3.000000 di Km. quadrati
Il titolo regale gli fu dato probabilmente da Artabano III, re di Partia e quindi Gesù era re illegittimo come Antigono, che era stato eletto da Pacoro nel 38 a.C. (al contrario di Erode, re legittimo eletto nello stesso tempo da Antonio e Ottaviano).

* Gesù  e il suo regno effettivo (collocato tra la pasqua del 32 e la pasqua del 36 )

–  egli fu proclamato re dal popolo, con il riconoscimento e il  benestare di Artabano III, dopo la morte di Seiano (18 ottobre 31)  e dopo la successiva esautorazione di quasi tutti gli amministratori dell’area orientale, specie  siriana,  bollati come seianei (Pilato, procuratore di Giudea, Erode Antipa  re di Galilea e Perea, Pomponio Flacco governatore di Siria, incaricato di  mantenere l’ordine militare lungo il confine eufrasico).
–    E perciò
. il regno si poté forse  costituire a seguito di una serie di trattati locali con Izate di Adiabene, con Artabano III, re dei parti e con Areta re dei nabatei, grazie anche a ricompattamenti  ideologici  tra i giudei di Mesopotamia e quelli dell’impero romano ( sia palestinesi che ellenistici della cosiddetta diaspora ) oltre che con i samaritani;
. Il regno di Jehoshua durò quasi cinque anni, dopo la conquista del tempio, avvenuta  con spargimento di sangue per la presenza della guarnigione romana sulla torre Antonia, sovrastante il tempio, e data l’importanza finanziaria del tempio, difeso da sadducei e dalle loro guardie;
. Il regno  dovette essere tranquillo, dopo la conquista, avvenuta mediante resa delle singole città, che accoglievano i delegati galilaici, inviati a chiedere l’adesione, mediante la formula persiana erodotea (acqua e sale cambiata in acqua e pane):  fu purificato il tempio, si celebrò la pasqua essenica col nuovo calendario solare di 364 giorni, fu giurato  il nuovo patto di alleanza con Dio del popolo, come quello di Nehemia;
. Il regno per quasi quattro anni non ebbe pericoli esterni poiché era connesso con la federazione partica e  poiché  Tiberio si disinteressava della questione orientale,  intento a debellare i suoi nemici interni, seguaci di Seiano e ad organizzare la propria successione;
. Il  regno di Jehoshua dovette finire con la spedizione di L. Vitellio, nominato proconsole, dopo E. Lamia (che non era mai partito),ed incaricato di  ripristinare l’ordine nella provincia di Siria  con un mandato antipartico  ed antinabateo (Flavio Antichità Giudaiche, XVIII,90-126, Tacito,  Annales, VI,31-38, Svetonio,Tiberio,41,66; Caligola,13;  Vitellio,2; Dione Cassio, Storie, LVIII,26,1-4 )
. Vitellio, costretto Artabano a difendere i suoi stessi confini con un’abile manovra militare e politica,  pressate e costrette le popolazioni scitiche ed iberiche all’invasione del territorio partico,  su ordine di Tiberio, concede la tregua al re dei re che, visto il suo territorio occupato ed invaso, chiede un accordo e un  trattato, stipulato a Zeugma sull’ Eufrate, prima della Pasqua del 36, a cui  partecipa anche Erode Antipa .

. Il trattato contempla la restituzione dell’Armenia Minor, la consegna di Ostaggi (il figlio Dario e una gigante di origine ebraica, Lazar)il pagamento delle spese di guerra e la dichiarazione di estraneità alle vicende dell’impero romano e disinteresse per le regioni ciseufrasiche .

. il caso di Jehoshua maran   diventò una questione interna al mondo romano e quindi Vitellio, dopo aver dato l’ultimatum alla città di Gersusalemme, assediata, ricevette dai sadducei e dai farisei, che fecero  prigioniero il ribelle messia,  che venne fatto crocifiggere: la città fu salva, si ripristinò l’ordine romano, si purificò il tempio e si celebrò la pasqua sadducea  tra il tripudio popolare, alla presenza del governatore.
. Il tradimento di Giuda è un equivoco,  dovuto al termine tradere consegnare  in latino (la negatività del termine traditor  comincia in epoca severiana  quando alcuni vescovi e fedeli consegnarono  ai magistrati i segni sacri  del cristianesimo e  quindi tradirono, facendo apostasia) si usa  per tradire/ prodere e per traditore/proditor(cfr. Gerolamo Epistola a Pammachio  2-3 );
Nel caso della consegna di Cristo ad opera di Giuda a Vitellio e a Pilato  si tratta di una procedura, a seguito di una richiesta espressa  del proconsole romano,  che  comporta, dopo la resa  della città, come ultimo atto di un sinedrio dimissionario, il mandato  di dare il reo di crimen maiestatis ai romani  (il termine prodotes greco aveva rapporto con proditor  e non con  traditor, che  aveva valore di uomo che consegna, come nel corrispondente aramaico, dove è marcata la funzione di intermediario- mediatore- ambasciatore  in una trattativa).
In Occidente, dunque, sotto i Severi  i cristiani  indicano Giuda col termine traditore bollandolo per l’eternità, con l’aggiunta probabile dell’episodio dei trenta denari e della morte.
Giuda Iscariota in quell’epoca divenne il simbolo del tradimento, quando invece  l’uomo di Kerioth (Iscariota) ebbe l’incarico dal sinedrio (e forse dallo stesso Messia ) di  consegnare  il deposto maran ai romani,  che assediavano la città, essendo ormai finito il potere del Khristos/Messia;
-Di Vitellio si conoscono due entrate in Gerusalemme, ambedue festose: la prima, dopo la  resa della  città, quando viene ucciso Gesù e la seconda dopo la guerra iniziata contro Areta IV, interrotta  per la morte di Tiberio: la nuova entrata in Gerusalemme  coincide  col  giuramento di fedeltà fatto dalla città al  nuovo  imperatore Gaio Caligola, che  fu  acclamato  proprio dai Giudei  per primi nella  Pasqua del 37.
Vitellio, tornato a Roma con Pilato, destituito, divenne  un cortigiano,  e creò il modello di cortigiania orientale a Roma, facendo prima il confidente di Caligola e poi di Claudio, con cui fu anche console e da cui ebbe la  reggenza  imperiale nel periodo della spedizione britannica (Peccato che i suoi Commentarii non siano stati tramandati!)
Probabilmente la repressione di Avillio Flacco, governatore di Egitto (32-38), dell’estate del 38, è conseguenza del Malkuth: i giudei alessandrini avendo accolto i parenti fuggiaschi  vengono puniti con l’atimia  (perdita dei diritti civili) e viene permessa la strage da parte dei greci nemici della  etnia giudaica predominante (l’acefalia di In Flaccum e la mancanza di una Palinodia come seguito di Legatio ad Gaium autorizzano tale supposizione, avvalorata anche dall’accenno a Seiano, che aveva perseguitato sumpan ..to ethnos  In Flaccum 1)
*  Gesù non fu Jehoshua Rabbi e tanto meno figlio di Dio.
. Gesù non fu un rabbi  (con questo titolo ci è stata tramandata la figura di Gesù, secondo gli Evangelisti,  che hanno ripreso la figura di Socrate (469-399 a.C.) che, comunque, non fu maestro neppure lui  e che non ebbe discepoli – cfr. Platone, Apologia di Socrate 21 …e maestro non lo sono stato mai di nessuno, solo che non ho impedito a nessuno, giovane o vecchio di ascoltarmi, se voleva quando parlavo o attendevo al mio compito ..io  mi offro egualmente al ricco e povero perché possano interrogarmi e rispondere alle mie domande … io non ho mai promesso di insegnare  nulla a nessuno…) e lo stesso Flavio nel XVIII di Ant. Giud.,  scrivendo in epoca domizianea, parla di sophos e non di sophisths,  termine  in cui poteva anche sottendere Rab (Rabbi, Rabbuni),  già usato da Yohanan Ben  Zaccai e dai suoi discepoli  fino a Rab Aqiva e discepoli.(cfr Ma, Gesù, chi veramente sei stato? e.Book Narcissus,2012)…
. Gesù non fu Figlio di Dio, sintagma successivo alla fine del Tempio  quando si cominciò ad usare la terminologia di Morte di un Dio attribuita a Caligola e poi a Domiziano, ambedue imperatori Theoi ed infine a Commodo e a Caracalla, anche loro, pur essendo l’uno antonino e l’altro severo, giunti al titolo di Theos, secondo la titolatura ellenistica, uccisi violentemente…
L’usurpazione del titolo avviene per gradi e si radica nella mentalità popolare cristiana insieme a quello di rabbi nel corso del II e III secolo quando l’impero romano sempre più intensifica la sua azione per dare divinità all’imperatore  nomos empsuchos/legge vivente, autokrator, sothr ed  evergeths  fino alla costituzione della Tetrarchia di Diocleziano.(cfr.  La morte di un Dio e cfr. uios monogenhs  angelofilipponi.sito) …