Francesco I di Lorena imperatore

 

Francesco I  Imperatore di Austria

Nonno, chi è Francesco I?
E’ quel Francesco III, duca di Lorena e di Bar, che entra in Firenze con la moglie Maria Teresa, figlia di Carlo VI imperatore di Asburgo, il 20 Gennaio del 1739.
Si tratta, Nonno,  del signore che entra in Firenze  rappresentato nella stampa, che è appesa sulla cappa del camino di casa nostra?
Si. Mattia. Quella vecchia ” stampa con la bella cornice, in cui  c’è una carrozza, coi sovrani dentro, preceduti  e seguiti da guardie in alta uniforme, con sullo sfondo il Palazzo Vecchio e la Loggia dell a Signoria, di lato  Sotto, ci sono due scritte che ricordano l’avvenimento: una in italiano ed una in Francese. Me le leggi Nonno?

Certo . Vuoi l’iscrizione di G. B. Piranesi? eccola in tre righe:

Ingresso di Franc.sco III di Lorena e di/Bar in Firenze e della duchessa Maria Teresa/figlia di Carlo VI, e di lui consorte, li 20 genn.1739 ::: Entrée de François III de Loraine et de Bar en/ Florence, et de la Duchesse Marie Thérese/ sa femme, fille de Charle VI, le 20 Janvier 1739.

Mi parli,Nonno, di questo sovrano?

Certamente. Se mi prometti che racconti  la storia alle cugine Sara ed Alice e a tuo fratello Stefano, che sono comproprietari della stampa.

Non è solo mia?

No. E’ di tutti voi, nipoti.  Non credo, comunque, che abbia grande valore commerciale, anche se è stampa unica.

Vuoi sapere la storia di questo duca? Il suo nome completo è Francesco Stefano III di Lorena (1708 -1765). E’ un uomo fortunato, francese  per nascita, marito di un’imperatrice e padre di 16 figli!

Quanti figli?

Pensa, Mattia,  figli  avuti tutti dalla stessa  imperatrice, Maria Teresa di Austria ?!

Francesco Stefano è figlio di Leopoldo di Lorena e di Elisabetta Carlotta di Orleans, duca dal 1729:  vi rinuncia a favore di Stanislao Leszczynski, per ottenere i diritti sulla Toscana  a seguito di un bolla imperiale, dopo la morte del granduca nel 1737, che ha la madre della famiglia  d’Orleans, parente dei granduchi toscani.

Finisce così la dinastia Medici ?! Si nel 1737!In modo inglorioso, con Cosimo III e con suo figlio  Gian Gastone (1731-1737), che non hanno alcun credito in Europa, essendo scaduti progressivamente non solo  perché mal governano,  ma perché uomini tarati da malattie veneree –  che impediscono la procreazione o che debilitano i fisici o che  favoriscono nascite di esseri deformi, o che portano anche alla pazzia -.

La famiglia di Lorenzo il Magnifico è infetta dalla radice, in quanto quasi tutti sono stroncati dalla sifilide,  che è una malattia  venerea, dovuta  a  rapporti non controllati  con donne, già ben conosciuta  nel XVI secolo, ad opera di Girolamo Fracastoro (1476-1553) , che  descrisse i sintomi e le cause, suggerendo anche le cure nel celebre  libro Syfilis sive de Morbo gallico.

Il medico rilevava la mancanza di igiene  nelle corti, la presenza di cortigiane oneste – prostitute con cultura, poetesse, cantanti,  musiciste, danzatrici, artiste in genere di nobili famiglie  e letterate – oltre al vizio fiorentino dell’ omosessualità,   radicato poi anche a Roma,  connesso con l’ambiente ecclesiastico, congiunto ad usura, pedofilia  e  simonia, specie dopo il pontificato di Leone X e di Clemente VII.

Pochi sono  gli elementi  della famiglia Medici sopravvissuti, capaci di  reclamare  diritti : la sola Anna Maria, erede, lasciò beni  e collezioni artistiche alla città di Firenze che,  col lascito, fece il primo nucleo,  di base, per la formazione della Galleria Palatina, unito a quanto era  stato  salvato dalla rapina dei Lorena -Asburgo.

I Lorena Asburgo non governarono  direttamente il granducato  di Firenze e di Siena?

No. Mattia. Dopo quella unica venuta in Firenze, lasciarono  il governo nelle mani di un reggente  di nome Marc de Beauvau, ordinando di portare via da Firenze quadri, collezioni d’arte,  oro e preziosi, perfino libri: decine di carri uscirono  per tre giorni da Porta S. Gallo,  in direzione della corte  di Vienna.

Un furto! una rapina su commissione! Il duca all’epoca è conosciuto come collezionista e “patito” partigiano “crociato” anti turco! Mattia, gli Asburgo svolgono una funzione grande a difesa del cristianesimo, “provato” dalle invasioni dei turchi, arrivati fino a Vienna! Coi fiorentini  fanno un’opera di “pulizia” facendo  incetta di tante opere  e,  in un certo senso, ripuliscono la città, dandole un aspetto moderno, messa in relazione alle altre metropoli dell’impero: essi,  seguendo i principi illuministici, svecchiavano e provvedevano  con riforme oculate  alla modernizzazione di Firenze, sottraendo qualcosa del suo illustre passato per abbellire la capitale asburgica!. Infatti  l’amministrazione  asburgica avvia  un  preciso processo culturale  a Firenze di rinnovamento con razionalizzazione degli apparati pubblici e della viabilità stessa fiorentina, favorendo  lo sviluppo di uno stato rimasto ancora feudale, subito dopo il diploma imperiale del 1737  consegnato al duca Francesco III di Lorena , riconosciuto legittimo successore della Dinastia dei Medici, già promesso sposo di Maria Teresa, figlia dell’imperatore di Austria.

Infatti si  ha l’abolizione dei feudi,  si riconosce l’uso del calendario  gregoriano, vengono appaltati i lavori pubblici, viene promulgata  la legge sulla stampa,   regolamentata  la manomorta   e vengano applicate leggi illuministiche sull’istruzione, secondo criteri riformistici  vigenti già in Austria volute  da Maria Teresa  e suo marito, il duca di Lorena.

Nonno, cosa vuol dire regolamentare la manomorta?

Mattia, sono disposizioni statali, entrate in vigore in Toscana nel 1747, che regolano le tasse dei registri e dei diritti contabili, che si applicano  automaticamente  in concrete circostanze sui beni agricoli plebei,  di vecchie concessioni, a favore di solito della chiesa, che  fruiva già delle decime. Risultano atti di uno stato  paternalistico che  guida le scelte di una burocrazia ora efficiente, in ogni settore, che, operando scorpori anche  indebiti,  viola precedenti principi acquisiti, in nome di  una casta  privilegiata come la Chiesa.

Bene. Nonno, Ho  capito poco. Comunque, andiamo avanti circa la biografia di Francesco III di Lorena Asburgo.

Mattia, Francesco,  divenuto consorte della imperatrice, che assume il potere imperiale nel 1740, alla morte del padre, ha ora incarichi ufficiali, importanti a corte, mentre Maria Teresa   è costretta a subire  l’invasione di Federico II di Prussia, un grande condottiero germanico  che invade la Slesia e  la reclama come propria: la  nuova imperatrice è attaccata anche dalla Francia e da altri stati, compresa la Spagna,  e deve  cedere alcuni  territori  a seguito del  trattato per la pace  di Breslavia.  nel 1741.

Nonostante  la sua abilità diplomatica imperiale –   in cui è evidente la mano del consorte, mediatore  con l’ambasciatore francese di Luigi XV – l’imperatrice  si ritrova a dover fronteggiare  altre  coalizioni europee, guidate da  Federico II sempre appoggiato  dalla Francia, che reclama l’Alsazia.  Solo a  Dresda, si conclude un accordo con una nuova pacificazione,  dopo che il re prussiano ha conquistato Praga, inglobata ed annessa al  suo regno,  poi, nella trattativa di  Francoforte, in cui si stabilisce, fra l’altro, che sia imperatore di Austria anche suo marito Francesco, che  assume il nome di Francesco I, proprio  nel 1745, risultando, così,  il capostipite  dei Lorena-Asburgo.

 

Che tipo di uomo è il nuovo imperatore,  ora vero consorte dell’imperatrice di Austria, erede legittima asburgica dell’impero?

E’ uomo prestante, sovrastato, però, a livello militare e strategico  da un genio politico  come Federico II  di Prussia, che data la sua eccezionale grandezza, sminuisce offuscando la fama dei suoi oppositori, anche se brillanti.

Ciò appare più evidente nel corso della guerra dei Sette anni, 1756- 1763,  in cui  l’impero asburgico,  alleato  ora con la Francia, si oppone a Gran Bretagna,   Regno di Prussia,  Regno di Portogallo ed altri. Secondo gli storici  è un guerra di vaste dimensioni, quasi mondiale, che coinvolge anche la Russia e la Spagna, in quanto si combatte in più continenti in Asia, in Africa nelle Americhe ed anche in Europa: si vuole non solo la distruzione degli eserciti, ma anche la rovina commerciale degli avversari.

Esce vittoriosa  la Gran Bretagna che afferma il suo predominio in Asia e in America, abbattendo la potenza economica e coloniale della Francia.  La pace si ottiene con  due trattati:  uno quello specifico tra Prussia ed Austria detto di Hubertsburg,  che risulta un riconoscimento dello status quo tra i due stati belligeranti,  l’altro quello di Parigi  tra Francia e Gran  Bretagna   che legittima il predominio  inglese in America settentrionale e in Asia.

In questi trattati  vien messo in ombra il contributo di Francesco I,  che risulta diplomatico  secondario,  tanto che l’imperatrice gli affida ora, nel 1763, mansioni  amministrative  e non più  militari.

Francesco I muore poco dopo, nel 1765, senza promuovere anche amministrativamente,  in qualche modo,  il benessere del granducato di Toscana,  rimasto in mano di reggenti, che comunque, rinnovano la cultura fiorentina  e quella italiana, adeguandola a quella austriaca ed  europea.