Dove va l’Italia repubblicana, democratica, con Salvini, Berlusconi e Meloni?
Ci stacchiamo dall’Europa ?! Diventiamo un’altra Grecia? !
Conosciamo quanto hanno sofferto i Greci in questi ultimi anni? Sappiamo esattamente cosa ci attende? I nostri figli e nipoti sanno soffrire?
Sono interrogativi che ci poniamo noi vecchi !
Noi non sappiamo rispondere perché abbiamo fatto qualcosa, senza parlare, ed ora vecchi-bambini forse vaneggiamo, di fronte al cumulo di mali di un’Italia, una barca senza governo.
Alla fine di Quale futuro ci attende?-in L’altra lingua l’altra storia, Demian Teramo, 1995- l’autore Angelo Filipponi scrisse :
Nasce un’epoca nuova con una nuova scuola(!), con una nuova costituzione repubblicana(!), con uno stato Europeo, autonomo, in una Confederazione politica europea(!)?
La massa italiana ancora legata ai sindacati, alla chiesa, alla politica, ai politici collusi col potere finanziario, con quello religioso e mafioso, rimane sottomessa, incapace di una rivoluzione sociale, democratica repubblicana, ancora bambina di fronte all’ adultismo politico sindacale religioso, postdemocristiano e postsovietico!.
Finché mafia meridionale, holding americane, welfare caritativa ed assistenziale, il cristianesimo col suo apparato vaticano filantropico, avranno nel sistema politico i loro vertici di riferimento, l’Italia o berlusconiana o sinistrorsa, pur con con varie modifiche e cambiamenti, camaleontici, manterrà le sue strutture amministrative, indenne, nonostante le migrazioni numerose dell’Est ex sovietico e quelle dei flussi migratori africani!.
Solo quando finirà il castelletto bancario dei vecchi,- il risparmio di una vita di sacrificio, tipico di nonni e padri che non hanno saputo educare i propri figli all’ autonomia personale, (familiare e statale ) perché fiduciosi nel progresso- ancora convinti della superiorità dell’élite bianca cristiana ed Europea occidentale- di fronte ad una situazione di effettiva miseria, la massa, pur se analfabeta di ritorno, nonostante laurea e diploma popolari, è costretta ad una revisione, a tagliare nettamente tra passato e presente, a decidere un voto di contestazione rivoluzionario, ad azzerare la politica e degradare i politici, uniti dalla mafia verticistica, di qualsiasi matrice, incapaci di soluzioni, inutili come amministratori pubblici, data la marea di burocrati, autosufficienti, considerato il potere occulto senatorio.
Mi auguro che il nuovo corso, nato da una esperienza diretta di pessima politica ed amministrazione sia atto consapevole di volontà di distacco sia da destra che da sinistra, dalle ideologie e dai sistemi mafiosi e risulti inizio di un avviamento operativo secondo una metanoia di vera innovazione, senza più connessione con il perbenismo formale partitico e i vincoli delle vecchie utopie novecentesche, e sia un cambiamento rivoluzionario/ neoteropiia che cancelli il senato, la figura del vecchio politico, demagogo, la mistione deleteria tra Stato italiano e Vaticano – uno Stato cancro per Roma e per l’Italia -.
Sulla base di questa discontinuità si crei un nuovo Stato italiano inserito in un’ Europa, da configurare, anche con frontiere molto più ampie di quelle attuali, (compresa Turchia e Russia ) sulle comuni basi ellenistico -bizantine (anche islamiche).
Noi, che siamo stati per secoli abili a sopravvivere da soli anarchicamente, senza governo, e capaci di creare, seppure confusamente, strutture proprie di autoconservazione grazie al lavoro e alla solidarietà, pur nella pazzia ed invidia paesana, faremo la nostra storia razionalmente, nonostante lo stress psicofisico, le depressioni e l’impoverimento progressivo, e riusciremo, grazie al sacrificio, necessario per il nostro riscatto e per un reale progresso proprio, senza la dipendenza da altri, a crescere e a spostarci dalla iniziale fase di discontinuità, e ad orientarci, pur tra le diverse vie, positivamente, secondo le direttive della nostra classica e rinascimentale tradizione, tanto da costituire metodologicamente sistemi articolati di base artigiana, seppure diversi da quelli antitetici tradizionali, ed integrarci nella cultura industriale mondiale.
Allora, la storia non sarà più di altri, ma sarà nostra e scandirà i nostri passi, le nostre cadute e i nostri progressi: la volgare lingua, italiana, segnerà i nostri contributi culturali, come testimonianza della mediterraneità ed europeità, con termini tecnici di un mito progressivo popolare.
Oggi, dopo 27 anni, vado a votare con quale animo! Penso che l’italiano medio dovrebbe aver capito qualcosa di politica, di democrazia, di repubblica, di religione… dovrebbe votare … secondo ragione personale… valutare la situazione e fare un punto situazionale concreto…avere abilità e capacità di lettura, migliore rispetto ai padri- educati secondo fascismo o socialismo, ancora condizionati dal mito politico e religioso-.
Ed ora …che il popolo sovrano ha votato ed ha sancito col suo voto la vittoria della Destra, cosa succederà?
Ora …come potrà formare un normale governo la MELONI- leader di FdI ed erede di Almirante e di Fini – che ha a fianco un Berlusconi e un Salvini, compromessi, seppure in modi diversi, con la Russia, che, aggredendo l’Ucraina, ha rivelato la sua volontà imperialistica?
Possiamo ancora essere italiani, europei, atlantisti, democratici, e non morire… di fame?