Perché, nonno, mi vuoi parlare di Basilio II?
Mattia, ti voglio dedicare, oltre agli altri articoli, come Theophano la bizantina, anche questo su Basilio II, che- dopo la brutta vicenda di Giovanni Zimisce e di Theophano la spartana- prende il regno, ma non riesce a governare per tredici anni, autonomamente, per i maneggi della madre, mentre dispensa da ogni attività politica il fratello Costantino, coregnante, più giovane di due anni. E’ un mio personale regalo per te per un tuo orientamento nella cultura bizantina tra la fine del X e l’inizio del XI secolo.
E’ un momento storico importante, Nonno, di un grande re, inizialmente dominato da ministri e dalla madre! Che fa la madre?
Dopo la morte dell’amante Zimisce nel 976, richiamata dal figlio dall’esilio, diventa amante di Barda Scleros, per paura delle manovre di Barda Focas, altro parente di Basilio II, che, per di più, deve subire che il suo regno sia amministrato da Basilio, suo parakoimenos, cioè cubiculario vizir, un fratellastro del padre, suo zio tutore.
Come conosci questa storia, Nonno?
La conosco da Michele Psello, autore di Cronache, – su cui ho lavorato tanto tempo fa- che marca il lungo stato di guerra civile scatenato da Barda Scleros prima e poi da Barda Focas.
La guerra civile, nonno, è sempre un grave danno per i cittadini che combattono tra loro ?
E’ un male che dura tredici anni, alternato con una guerra contro il califfo di Bagdad!
Il giovane re, a corte, è sovrastato dallo zio omonimo e dalla madre secondo Michele Psello (1018-1096), un filosofo e storico, professore dell’università imperiale di Costantinopoli, che narra di Barda Scleros, che, esautorato da Basilio, tutore, dal comando dell’esercito, si ribella trascinando nella rivolta contro il re le popolazioni anatoliche, da cui è acclamato Re.
Secondo Michele – il cui nome originario era Costantino cambiato al momento dell’entrata in monastero, chiamato anche col soprannome di Psello perché balbuziente, upogrammateus/ un segretario della cancelleria imperiale- la regina col tutore nomina, allora, Barca Focas capo dell’esercito, che, desideroso di riportare la pace nell’impero grazie alle proprie doti fisiche e militari, riduce all’impotenza l’usurpatore, sfidandolo a duello.
C’ è un duello, nonno, tra cavalieri Bizantini ?
Si, Mattia, davanti ai due eserciti schierati che inneggiano ai loro due campioni! Scleros è un atleta , valorosissimo e indomabile; Focas è un gigante, reduce da molte sfide vinte. Il primo, dopo breve e solenne cavalcata, si ferma ed attende impavido l’assalto del gigantesco avversario per colpirlo con la lancia.
E’ presente lo stesso Basileus? Chi vince, nonno ?
Vince Focas, dopo alterne fasi di combattimento, alla presenza del diciottenne sovrano, da poco maggiorenne!
Scleros, comunque, pur ferito e semiaccecato, riesce a liberarsi. In seguito, viene sconfitto e si ritira, dopo la battaglia di Pancalea, nel 979, in buon ordine, ed infine fugge presso il sultano abasside di Bagdad, a cui offre i suoi servizi.
Barda Focas, vincitore, tornato a Costantinopoli, dopo un breve periodo di incertezza circa il rapporto con Basilio II, decide di fare trattative col basileus per la carica di domestikos, tolta allo zio Basilio, che viene esiliato, dopo l’annullamento di ogni suo decreto.
Il re è costretto dalla circostanze ad accettare le richieste del potente aristocratico anatolico, perché ha bisogno del favore dell’esercito, avendo i fatimidi, musulmani egizi, attaccato Aleppo, desiderosi di occupare la Siria, approfittando della guerra civile bizantina.
Quindi, Barda Focas ritorna trionfante a Costantinopoli e rimane al servizio di Basilio!.Com’è fisicamente e moralmente il Basileus?
Psello informa che è di statura di poco inferiore alla media, ma ben proporzionato, ben esercitato nelle armi, buon cavaliere, culturalmente preparato, ma calcolatore in ogni occasione, misogino, cioè uomo che non solo si tiene alla larga dalle donne ma le odia: nel suo regno quasi cinquantennale non c’è alcun cenno di femmina, essendo stato fin da bambino, certamente condizionato, traumatizzato, segnato dai tanti intrighi di corte, dalla morte del padre nel 963, a cinque anni, dalla fine violenta di Niceforo II nel 969, suo patrigno ad opera della madre e di Zimisce! Infatti non si sposa mai e non ha harem, al contrario del fratello coregnante Costantino VIII, che vive sempre con donne e nei banchetti, pieno di avventure licenziose, pur non disdegnando l’arte militare, in un rifiuto costante di ogni impegno cortigiano politico. Basilio II, invece, è impareggiabile tattico ed impegnato politicamente, abile tanto da risultare il migliore basileus bizantino, dopo Giustiniano, capace di portare a termine personalmente le campagne militari, anche di lunga durata.
Ora, che è libero dal tutore, può governare, nonostante l’ingombrante ombra di Barda Focas ? Quali sono le sue imprese?
Mattia, la sua grande impresa è quella bulgara, che ha, però, agli inizi, esiti non felici. Infatti la inizia nel 984 con un grande esercito, condotto a reprimere la ribellione dei 4 comitopuli in Macedonia, lasciati da Zimisce quasi semindipendenti, che avevano ricompattato i bulgari contro i bizantini.
Samuele, l’unico superstite di quattro comitopuli, si autoproclama re, avendo al suo fianco Romano, il figlio, castrato, del precedente zar Boris, ed attacca all’improvviso Basilio II, giunto in Tessaglia, non lontano da Larissa e lo sconfigge in una sanguinosa battaglia al passo della Porta di Traiano, nel 986.
E’ un momento tragico per il Basileus che giura con l’esercito di vendicarsi dei bulgari, prima di allontanarsi perché costretto a spostare il fronte delle operazioni militari in Anatolia, dove Barda Scleros e Barda Focas, convinti dell’inesperienza del giovane re, hanno congiunto le loro forze, approfittando dello sbandamento, a seguito della disastrosa sconfitta bulgara.
Cosa accade, Nonno?
Mattia, accade che il califfo di Bagdad invia con truppe in Anatolia Barda Scleros per destabilizzare il Basileus, che, nel frattempo, conosce anche il tradimento di Barda Focas, autoproclamatosi anche lui signore della regione, per di più alleatosi con il vecchio nemico semicieco, al comando delle truppe abassidi. I due dividono l’esercito per arrivare da due diverse direzioni a Costantinopoli. Allora, il re decide di allearsi con Vladimir di Kiev e di accettare la sua proposta di matrimonio con la sorella porfirogenita Anna, concludendo le trattative diplomatiche,da tempo iniziate.
Avute da Vladimir, senza alcun compenso, truppe variaghe, il re le congiunge col suo esercito e marcia contro Barda Focas che, nel frattempo, ha imprigionato Scleros, intenzionato ad uno scontro: Basilio II, impavido lo attende con la spada sguainata nella destra e con l’immagine della Panagia -la Madonna tutta santa – nella sinistra.
La guerra finisce miracolosamente perché Barda Focas, mentre galoppa contro di lui, improvvisamente comincia sbandare fino a cadere di cavallo, e a rimanere inanimato a terra.
Cosa gli succede nonno?,
Probabilmente l’uomo o è colpito da un colpo apoplettico o essendo stato avvelenato da un veleno a lenta azione, cade morto davanti al re, che grida al miracolo coi suoi militari!
Vladimir, allora, sposa la porfirogenita Anna?
Certo, nel 988 il principe russo, variago, che è pagano ed adora più di cento dei, che ha già 5 mogli e che ha un harem con 800 concubine, sposa Anna con rito bizantino e si converte al cristianesimo, insieme al suo popolo, battezzato lungo il fiume Dnepr, da sacerdoti venuti da Costantinopoli.
Nonno, cosa significa variago ?
Mattia, variago come termine, etimologicamente, indica persona che naviga sui fiumi della Bielorussia, Ucraina e Russia attuale, svolgendo attività piratesca, ma avendo necessità di conservare le derrate alimentari e il frutto del commercio in luoghi sicuri, deve necessariamente fare giuramento di non depredare i vicini e fare patti.
Possibile, Nonno, che i Russi solo nel 988 diventano cristiani?
Si, Mattia, fino ad allora erano popolazioni finniche, pirati fluviali, barbari e pagani, pericolosi per le popolazioni viventi a contatto con i bizantini della Crimea e del Mar Caspio!.
Abbiamo una precisa documentazione di fatti grazie alla Cronaca dei tempi perduti che ha due racconti quello dei quattro missionari e quello di Cherson, una località della Crimea.
Me ne parli, nonno?
Il primo racconto tratta di un invito fatto da Vladimir a quattro missionari di diverse fedi, convenuti per disputare sulla vera religione. Vladimir (958-1015), fino a trenta anni, era stato uomo dedito ai piaceri sessuali, ai banchetti, alla caccia, indifferente ai culti religiosi molto vari e strani, e talora anche spietato nei combattimenti, poi, convertito, diventa buono, generoso, mite tanto da essere considerato Santo dal suo popolo.
Dunque, venuti a Cherson, un musulmano bulgaro, un ebreo kazaro, un bizantino greco, e un latino germanico, Vladimir li interroga separatamente e chiede come vivano la loro religione e poi li fa discutere tra loro, ponendosi come arbitro. I quattro a turno, parlano, illustrando la loro fede e Vladimir ascolta in modo interessato ma si dice convertito solo dal discorso del missionario bizantino greco che, dopo aver trattato del Vecchio e del Nuovo Testamento, mostra l’Unità di Dio e la figura di Gesù, senza evidenziare i suoi insegnamenti, e che gli promette il banchetto eucaristico. Il racconto di Cherson tratta invece di Vladimir che invita nel 987 i suoi capi militari –boiari-ad andare a studiare per un anno a Costantinopoli e a dire il loro parere circa il cristianesimo, al loro ritorno. Davanti al re e alla corte tutti i boiari sono entusiasti per la bellezza della liturgia e per il fasto degli abiti sacerdotali e dei riti bizantini, per cui si stabilisce la collettiva conversione al Cristianesimo ortodosso.
Mi puoi dire, Nonno, la differenza di fede tra un cristiano ortodosso ed uno cattolico?
Mattia, tutti i cristiani dicono di essere nella docsa orth/ opinione retta e risultano ortodossi ed hanno una fede universale cioè sono cattolici, ma storicamente si dividono nel 1054 quando il patriarca Cerulario e il cardinale di Silva Candida rappresentante del papa Leone IX , si scomunicano a vicenda per la questione del filioque. Da allora la chiesa bizantina si autodefinisce solo ortodossa e quella latina solo cattolica CONVINTE AMBEDUE DI DETENERE LA RETTA OPINIONE.
Il problema, Mattia, è quindi, nella formulazione del Credo: gli ortodossi, infatti, dicono di credere nello Spirito Santo che procede dal Padre; noi cattolici diciamo che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio.
Hai capito, Mattia? spero di si. Lasciamo questo argomento e riprendiamo il nostro discorso su Basilio II, che, ora, regna e può fare una politica nuova amministrativa, abolendo i privilegi nobiliari e clericali dei latifondisti e favorendo la piccola proprietà terriera, in modo da aver il consenso popolare, Infatti emana la Novella, un insieme di leggi, che sono retroattive in quanto hanno valore quelle del periodo di Romano I e che annullano le Crisobolle/decreti del tutore Basilio, come già detto, aggiungendo la tassa dell‘alleleggyon.
Che tassa è ?
E’ un tassa che un tempo pagavano i villaggi e i popolani durante la basileia di Romano I ed ora, invece, devono pagarla al loro posto i nobili che non hanno più privilegi.
Basilio con questa nuova legislazione frena il potere del clero e dei dunatoi/potenti e, quindi all’interno, non ha problemi, anche se in politica estera gli restano nemici gli islamici in Oriente (Il califfo di Bagdad e i Fatimidi di Egitto) e in Occidente i Bulgari.
Comunque, la politica occidentale ora subisce l’influenza della potenza crescente dello Zar Samuele, che ha raggiunto le rive dell’ Adriatico – minacciato non solo dagli arabi ma anche dai bulgari, nonostante il sorgere della potenza navale di Venezia- , in competizione con l’impero germanico degli Ottoni.
Già la repubblica marinara italiana ha valore tra i grandi stati ?
I bizantini hanno i temi adriatici, ora minacciati dai bulgari che, avendo conquistato tutta la Grecia e l’Albania, entrano in contrasto col Doge veneziano Pietro II Orseolo ed anche con l’impero germanico. Allora, Basilio ha relazioni diplomatiche intorno al 992 anche con l’impero germanico di Ottone III, il figlio di Theophano la bizantina, che chiede in sposa, sua nipote Zoe, che verrà perfino mandata in Italia, ma conosciuta la morte dell’imperatore, torna in patria e sfuma l’opportunità di una congiunzione tra i latini ottoniani e i bizantini !
Venezia, comunque, caro Mattia, si lamenta delle tasse troppo alte da pagare all’entrata nello stretto dei Dardanelli.
Infatti ad Abido ogni nave doveva pagare la dogana all’entrata e all’uscita!.
In quegli anni gli ammiragli veneziani si lamentavano che le tasse erano diventate sempre maggiori ed aumentate eccessivamente, essendo il prezzo sette volte superiore a quello pagato sotto Leone VI . Allora Basilio, riduce la tassa facendo pagare 3 soldi, all’entrata, e 15 all’uscita, per ogni nave veneziana a patto che la repubblica accetti di trasportare le truppe bizantine dalla Grecia in Italia. Si conosce anche un trattato tra Basilio e il doge, riconosciuto come dux veneticorum et dalmaticorum in quanto viene ratificato il dominio sulla Dalmazia, ad opera di Pietro II Orseolo che aveva sconfitto i pirati dalmati ed occupato la terra – cfr. G. Ravegnani, I bizantini in Italia- Bologna Il Mulino 2004. Sembra, Mattia, che sia di questo periodo la concessione di fondaci in Costantinopoli per i veneziani che possono fare i loro commerci garantendo il trasporto nel tragitto-Grecia-Italia alle truppe bizantine. Alcuni storici ritengono che tali privilegi già i Veneziani li avevano nel periodo di Leone VI e portano la testimonianza dell’esistenza nella Biblioteca Nazionale Marciana della Corona del Basileus Sophos e di un codice miniato di un Salterio con una raffigurazione di un Basilio II, giovane (Codice Marciano greco Z,17 -421-f.III r).
Avendo dunque sistemato le relazioni diplomatiche coi veneziani e con l’impero germanico Basilio sferra l’attacco decisivo nella seconda fase del la guerra bulgara.
E naturalmente vince e si vendica dei bulgari?
Alla fine certamente Basilio riesce a vincere, ma impiega molti anni e ha molti combattimenti non sempre favorevoli. Comunque , dopo un lungo periodo altalenante dal 991 al 1000, la guerra comincia a declinare a favore di bizantini che ottengono la definitiva vittoria nel 1014. Conosciamo i fatti da Giovanni Scilitze- 1040-1110 – autore di Sinossi della storia (Patrologia graeca, voll. 121-122)
Lo scrittore bizantino ci informa sulla fine della guerra bulgara di cui abbiamo precise notizie anche da un grande critico come G. Schlumberger (Basile II, toeur des bulgares, Paris 1900) e da altri storici,.
Viene giustificato il titolo di Basilio II Bulgaroctono, in quanto vengono indicate le ragioni della spietata e crudelissima vendetta, dopo la riconquista della Macedonia e della odierna Bulgaria e dopo la deportazione forzata degli abitanti in Cappadocia e in Armenia e a seguito della vittoria di Cimbalungo, il 29 luglio del 1014 nella valle dello Strimone.
Giovanni Scilitze così scrive, dopo la presa di Serdica/Sofia: L’imperatore abbattuto il muro, rimasto deserto, li inseguì. Molti caddero, molti di più furono presi: a stento riuscì a sfuggire a tale pericolo Samuele, che si salvò grazie a suo figlio: questi, che resisté valorosamente contro gli assalitori, lo mise su un cavallo e lo mandò nel castello di Prilep. L’imperatore fece accecare i circa quindicimila bulgari che, raccontano, aveva catturato e comandò che i mutilati, a gruppi di cento ognuno dei quali guidato un orbo, tornassero da Samuele.
Pensa, Mattia,al dolore e alla umiliazione di Samuele nel vedere arrivare i suoi 15000 soldati, divisi in 150 colonne di cento uomini ciascuna, guidate ognuna da un monocolo, legati luno dietro l’altro !
Samuele si arrende e per il dolore muore due giorni dopo aver visto tale spettacolo pietoso!
Non mi piace Basilio II! Uomo troppo crudele e bieco, capace di mantenere odio e di vendicarsi dopo anni!
Mattia, eppure Basilio II va perfino a ringraziare la Panagia ad Atene, dove ha il suo santuario sul Partenone!
Gli ateniesi cristiani hanno riconvertito il Partenone di Fidia, dedicato ad Athena parthenos/Vergine, in chiesa della Madonna vergine e tutta santa, madre del Christos!.
E da Atene si dirige trionfalmente via mare verso Costantinopoli per il suo trionfo come Burgaroctono.
Basilio regna ancora?
Certo, felicemente fino al 1022, quando gli si ribella il figlio di Barda Focas, Niceforo, che si autoproclama basileus di Anatolia, ma viene ucciso da sicari!
Basilio II muore nel 1025, mentre ancora sta preparando una spedizione militare contro gli arabi di Sicilia, deciso a riconquistare l’isola, con l’aiuto delle navi veneziane.
I veneziani, nonno, ormai hanno una funzione nell’ impero bizantino!
Da Basilio II inizia la decadenza bizantina che coincide con l’ascesa della repubblica marinara italiana, che ne determinerà perfino, nel corso della IV crociata, una parziale caduta il 12 Aprile del 1204, descritta da Niceta Coniata- 1155-1217- autore di Grandezza e Catastrofe di Bisanzio.
Niceta! si chiama come il nonno di Sara e di Alice?
Si Mattia,lo storico della presa di Costantinopoli si chiama come Niceta Cosi, mio consuocero, padre di tua zia Nora!