Ambrogio e la celebrazione del Natale

Il primo Natale a Milano nel 386 d.C.

Ambrogio probabilmente scrisse nel 386  Intende, qui regis Israel  per celebrare il primo Natale,  il 25 Dicembre, che di norma era stato festeggiato invece il 6 Gennaio con quasi tutte le chiese Orientali….

Sappiamo, dunque, che  Ambrogio , vescovo di Milano, con questa celebrazione si allinea alla Chiesa Romana e a quella Antiochena, accettando in un certo senso, il pensiero di Papa Damaso (366-384)…
Roma e i suoi vescovi celebravano il Natale il 25 dicembre già da oltre un cinquantennio, quando nel 335 papa Marco si allineò al rito antiocheno:  fu definitivamente accettato e santificato, però, da Giulio I che lo concelebrò con Atanasio cfr. Atanasio ed Ario  in www.angelofilipponi.com  esule a Roma dal 339…

Noi cristiani, oggi, dopo tanti secoli,  come possiamo capire  cosa succedeva  dopo il concilio di Nicea prima e specie ,  dopo il concilio di Costantinopoli, poi? Niente più si sapeva della Nascita del Christos, nel 378 d. C. , ed ancora non esisteva il culto della sacra famiglia, della vergine Madre di Dio,  quando ancora c’era il pontefice  romano, garante  del culto pagano, essendo i pagani  componente predominante, specie in Occidente…dopo la sconfitta di  Adrianopoli,  ad opera dei goti, ariani, e l ‘elezione di Teodosio ad imperatore,  caesar di Oriente…

Con l’ atto  celebrativo del Natale, all’epoca, il papato romano,  carica non legittima,  entrava in conflitto con gli ariani che si rifiutarono di partecipare al sinodo romano  in cui fu, invece, accettato e considerato ortodosso nella fede, Atanasio, il vescovo di Alessandria esiliato da Costantino ….
Anche ad Alessandria  già cattolicamente -catholou/universalmente si celebrava il Natale il 25 dicembre, mentre, arianamente, veniva festeggiato il 6 Gennaio, come quasi in ogni parte dell’Oriente e quindi c’erano feroci contrasti !…
Ciò dimostra che le tre sedi maggiori patriarcali avendo lo stesso rito si oppongono anche in questo all’eresia ariana ora imperante  specie in Oriente, a Costantinopoli, con Costanzo II., anche a bethlemme e a Gerusalemme una delle cinque sedi della pentarchia religiosa …
A lungo ci furono controversie  tra ariani e cattolici  anche sulla data da fissare per il Natale, per quasi un quarantennio…
Solo quando nel 381 Teodosio stabilì il trionfo del Cristianesimo sull’arianesimo e sul paganesimo, si  decretò che erano fondamentali e basilari le due Chiese, apostoliche,  quella di Roma e quella di Costantinopoli.
In questo modo fu sancito il principio della supremazia romana e costantinopolitana, rispetto alle altre tre  chiese,  e si provocò la reazione di Alessandria ed anche di Antiochia, sedi declassate, considerate ora rispettivamente terza e quarta, a favore delle sedi di Pietro e di Andrea, a memoria del potere imperiale di Roma antica e della nuova Roma!.
Da allora sostanzialmente si riconobbe la supremazia della sede di Roma in Occidente e quella di Costantinopoli in Oriente: anche la chiesa di Milano allora potente perché caput occidentale,   si inchinò a quella romana ed Ambrogio,   con l’accettazione del Natale,  celebrò la festa della nascita del Signore, nella data del 25 Dicembre, facendo  il suo atto di omaggio nei confronti di Damaso e della Chiesa Romana, pur restio alla celebrazione, coincidente con quella pagana del Sol Invictus
La celebrazione del Natale e l’inno natalizio sono due segni di questo riconoscimento al primato di Roma…
Ma ciò è poca cosa perché la politica è milanese del popolo milanese  in quanto il potere imperiale dei figli di Valentiniano, cioè Graziano e Valentiniano II, ambedue minorenni, essendo sotto la tutela della madre Giustina e di Arbogaste, è condizionato pesantemente dalla figura del vescovo Ambrogio…
Questi, solo dopo aver vinto la sua battaglia contro l’imperatrice, ariana, ha bisogno dell’aiuto di tutti i cattolici e perciò fa concessioni  intelligenti al papato romano, manovrando, da una parte, Valentiniano II e, da un’altra, Teodosio, imperatore dell’Oriente, pilotandone la politica con il matrimonio con Galla, diventa il leader cristiano cattolico più autorevole occidentale...
Il suo inno, dunque, rientra in una politica moderata, scaltra, del santo milanese, che così si prepara il canto per il  riconoscimento della Verginità della Madonna mediante sacra venerazione per l’utero virgineo di Maria   (chiostro del pudore ed aula regale) e mediante timore reverenziale per il mistero del soffio fecondante dello Spirito Santo, generatore del Verbo, che si è fatto carne, per lo sbocciare del frutto, nel grembo santo femminile di una creatura Deipara/ Theotocos-mare di Dio, non christipara-.Christi mater
Se il canto di Ambrogio è poetico, retoricamente poetico-letterario,  non è filosofico.teologico   come quello di Gregorio di Nazianzo che, invece, fa una trattazione filosofico-teologale del concepimento verginale,  nelle orazioni 30, 39,  40, servendosi di una terminologia filoniana,  in una sistemica interpretazione delle Sacre Scritture, in una lettura  retoricamente ineccepibile secondo formule allegoriche cfr.Tutte le orazioni, a cura di Claudio Moreschini, Bompiani,2000) …
Ambrogio e Gregorio esprimono due sistemi diversi per avere la popolare adesione in due diverse situazioni culturali, in particolari condizioni di prestigio individuale…