Anche i Drusi festeggiano il 25 Aprile
Il 25 aprile è festa della liberazione dal nazifascismo per noi italiani, che crediamo nei valori democratici e che da quella data siamo nati (pensiamo!) ad una coscienza nazionale unitaria ed abbiamo avuto una costituzione nuova, dopo aver rifiutato la monarchia.
Anche un popolo, sconosciuto a molti e mai riconosciuto nel suo valore etnico e nella sua singolare storia e cultura, dà grande rilievo al 25 Aprile: è il popolo dei Drusi
Il popolo Druso avendo una particolare venerazione per Ietro suocero di Mosé (cfr Commento a Vita di Mosè di Filone ) chiamato Nebi Shueib, lo festeggia in questo giorno e mese -dopo che la sua tomba fu eretta nel 1930 sotto i Corni di Hattin – riunendo i vari membri.
Per la festa i drusi vengono dai 18 villaggi di Galilea, dal Libano meridionale, dalle pendici del monte Herman e dal Geben siriaco meridionale, dai distretti di Shuf e Matan: molte migliaia come rappresentanza di un movimento di oltre 200ooo persone, si riuniscono, specie il 25 aprile.
Chi sono I drusi? Sono i seguaci del califfo fatimita al-Hakim (996-1021) ritenuto da Muhammad Ad Darazi nel 1017 incarnazione della intelligenza cosmica.
Ad Darazi ha un suo singolare insegnamento, che vieta ai suoi fedeli di osservare o di obbedire a qualsiasi precetto morale e di seguire piuttosto un proprio iter sulla base dell’esercizio individuale e della pratica quotidiana in relazione ai vantaggi e ai personali progressi verso la conoscenza di Dio.
La ricerca di via individuale e non collettiva è tanto desiderata da al Darazi da costringere lo stesso al-Hakim a non far uso del suo nome e a rinnegarlo e quindi a non considerare positivo lo stesso suo pensiero: suo intento è che ognuno cerchi se stesso come un Sufi.(cfr L.V. ARENA, Il Sufismo,PBO,1996)
Solo nel 1019 con Hamza ben Alì inizia il vero culto di Al-Akim, che da quel momento ha una sua forma e un suo reale culto.
In sintesi questo è il suo pensiero, di origine ismaelitica: esiste l’Uno e tutto procede dall’Uno e si torna all’Uno tramite la conoscenza e la coscienza che l’Uno Incarnato cosmico è Al -Hakim.
La vera via della salvezza è solo questa, esclusiva, per cui non sono utili né il simbolismo né le pratiche né i riti di altre religioni. I drusi solo, infatti, sono Muvahhaddun/perfetti ed, in quanto unitari. conseguono la perfezione!
Scomparsi misteriosamente sia Al Hakim al Cairo che lo stesso Hamza dopo aver investito di auctoritas al Muktana, questi dà quell’impronta di dogmatismo e di rigorosa ortodossia col preciso bando di propagarsi e di tendere al proselitismo….
Da qui tutta una serie di lettere (111) che, raccolte formano il corpus unitario del pensiero druso: Le lettere della sapienza. Esse sono dell’epoca di al -Muktana e alcune sono dello stesso principe, scritte tra il 1021 e il 1042 e formano il sistema canonico druso.
Dalla loro lettura si evince che esistono due tipi di drusi, i saggi e gli ignoranti, gli uni avviati e tesi sempre alla ricerca dell’Uno, gli altri incapaci e/o non ancora abili ad iniziare il percorso delle segrete dottrine della conoscenza e destinati in un’altra vita, successiva, a riprendere la via della verità, dopo la nuova incarnazione…
C’è, comunque, necessariamente una distinzione tra i due gruppi: i saggi hanno abiti speciali e un turbante bianco; hanno infiniti privilegi e hanno posizioni elitarie nella classe sociale e ogni giovedì, giorno festivo, evidenziano il loro grado e la loro specifica preparazione ed anche la loro ricerca, ma hanno il vincolo della continua partecipazione ad ogni manifestazione e cerimonia cultuale ed hanno il titolo di sceicchi.
Essi devono anche andare in meditazione lontano dagli altri, in deserto e lì trovare alternative alla normalità di vita o alla regolarità di ricerca già fatta e conseguita perché devono ricercare forme nuove o diverse, dopo che comunque sono state provate e riprovate da loro varie volte.
Gli ignoranti, invece, hanno una maggiore libertà nel culto e sono molto liberi nel loro sistema di vita, non avendo nessun obbligo se non verso se stessi, la propria famiglia e i propri anziani….
Gli sceicchi, inoltre, essendosi formati in scuole speciali, sono punto di riferimento per gli ignoranti a cui devono mostrare il tragitto mediante l’osservanza delle regole sul bere, sul mangiare sul mentire, sul rubare sul vendicarsi, sul perdonare e specialmente sul pregare…
Infine gli sceicchi in quanto autorità religiosa danno i sacramenti, celebrano i matrimoni e presiedono ai riti funebri, dando anche l’ estrema unzione ma hanno anche potere politico e di conseguenza hanno formato un popolo con una particolare struttura e grande autonomia , pur avendo dovuto subire lotte e contrasti per conservare la propria identità, specie coi cristiani e coi musulmani.
Come popolo, i drusi non sono comunicativi con gli altri e quindi sono diffidenti e rudi nei modi a causa delle numerose guerre di difesa sostenute.
Anche se ,comunque, non hanno contatti e neppure li vogliono; anche se in effetti rifiutano perfino le profferte di l’amicizia altrui, avendo una grande dignità si segnalano e si distinguono per il rispetto che impongono (come i Baschi tra gli spagnoli) e che si guadagnano facilmente, data la loro riservatezza e il loro sistema di vita entro i loro naturali confini come se fossero un ‘isola nel mondo, una cellula atipica in un Kosmos.