Quando Giacomo fu veramente cristianizzato?
Sulla cristianizzazione di Giacomo bisogna fare un lungo discorso e le tappe sono numerose. Noi per ora tralasciamo il lungo percorso… e facciamo solo riferimento al periodo del didaskaleion alessandrino, incerto sulla accettazione della lettera di Giacomo e rileviamo l’avvenuta accettazione cristiana antiochena nel periodo di Panfilo e poi di Eusebio, e della definitiva consacrazione con Girolamo nel de viris illustribus.
La vita di Giacomo è la più lunga rispetto alle altre 134 ed è collocata al secondo posto, dopo quella di Pietro, anche se l’autore conosce bene la superiorità gerarchica del fratello di Gesù rispetto a Cefa, già chiara alla scuola alessandrina dal periodo di Origene.
Girolamo, comunque, non potendo ammettere la maternità plurima di Maria vergine, parla di un’altra Maria moglie di Giuseppe, di cui scrive l’evangelista Giovanni.
Infine lo storico, affermando che Giacomo dopo gli apostoli, fu posto come capo della chiesa di Gerusalemme, sa bene di mentire in quanto sa che governò quella chiesa per trenta anni (per 26
secondo noi) fino al settimo anno di Nerone (62 d.C) e che fu sepolto là dove era stato precipitato. Girolamo parla di un epitafio molto noto fino al tempo dell’assedio di Tito e a quello di Adriano…
La cristianizzazione definitiva,comunque, avviene col ritrovamento delle ossa di Giacomo, fratello di Gesù, e con il loro trasferimento dalla Palestina a Costantinopoli in S. Sofia, riconsacrata e ricostruita nel 415.
Giacomo non era stato mai tra gli autori cristiani e la sua identità era stata sempre misconosciuta o nascosta, in quanto sottesa a quella di Giacomo minore: ora per la prima volta si parla effettivamente di ossa di Giacomo, fratello di Gesù.
Qual era il clima politico di quel momento storico e perché proprio in quel momento c’è la traslazione delle ossa di Giacomo?(cfr. Capitali femminili e il cristianesimo).
Prima di procedere nel mio lavoro ho voluto capire la situazione e spiegarmi il fenomeno cristiano in epoca di Teodosio II e Pulcheria, quando ancora l’impero romano è unitario, anche se suddiviso in Occidente ed Oriente, e quando già Alarico ha fatto il sacco di Roma e gli unni premono sui confini bizantini…
Nel 415 (11 febbraio) viene inaugurata Santa Sofia, che era stata incendiata, durante la lotta tra Eudossia e Giovanni Crisostomo, che era stato mandato in esilio a Cucusa e poi a Pitiunte.
L’inaugurazione avviene in modo sontuoso: è accanto a tutta la corte Mosè, vescovo di Fenicia, che aveva contribuito a rendere più pietoso l’avvenimento in quanto aveva portato le reliquie del profeta Zaccaria e quelle di Giacomo, fratello di Gesù, raccolte dai vescovi di Palestina.
Erano veramente le ossa del profeta Zaccaria ( o di qualche altro Zaccaria)? Erano veramente le ossa di Giacomo(o quelle di qualche altro Giacomo)?
La pietas di Pulcheria, imperatrice, vergine, era permeata da una volontà di costituire una Costantinopoli sacra, con fondazioni di nuove basiliche cristiane, rendendola centro della cristianità, in cui c’erano le reliquie di martiri santi e della stessa vergine Maria.
I figli di Arcadio (Pulcheria, Arcadia e Marina, oltre a Teodosio II) creano un clima bigotto di eusebeia/pietas, in cui viene formalizzato il sistema pratico del buon cristiano, secondo una concezione monacale: la corte infatti è dominata dal patriarca di Costantinopoli, che detta perfino gli orari della vita quotidiana, imponendo un clima di pietas in ogni manifestazione, rendendo grave ogni atto della vita cortigiana.
Il vescovo Mosè aveva portato le ossa da Calcedonia a Costantinopoli, dove il patriarca Attico le aveva accolte, dopo aver formato un corteo, in processione, guidata da Pulcheria, divenuta augusta dal 414: quelle di Zaccaria andarono a santa Sofia, quelle di Giacomo nella chiesa della Theotokos chalcoprateia.
In questo clima di integralismo religioso, dominato in Costantinopoli prima da Giovanni Crisostomo e poi da Attico ed in Alessandria da Teofilo e poi da suo nipote Cirillo, che obbedivano ai decreti teodosiani, in una rigida volontà di cristianizzazione radicale, ebrei e pagani venivano uccisi e martirizzati nelle due città più importanti. Inoltre l’acuita competizione tra le due grandi sedi episcopali era tale che venivano mostrati gli eccessi antiebraici ed antipagani dalle due scuole, che si accusavano a vicenda di integralismo: i monaci ignoranti, specie i parabolani alessandrini, erano lo strumento armato capaci di perpetrare le più efferate scelleratezze.
Dai due centri gli esempi antigiudaici ed antipagani si propagavano nelle città più piccole poi nelle periferie e in ogni parte dell’impero…
A Costantinopoli gli eccidi giudaici erano continui in relazione alla persecuzione di Giovanni Crisostomo e a quella del suo successore.
In Alessandria Teofilo inaugurò un periodo di terrore e fece un eccidio di Giudei e più tardi nel periodo di quaresima forse a metà marzo ci fu l’uccisione di Ipazia, ad opera di Cirillo, che diede potere ai parabolani di Nitria (e/o di Scete) che fecero scempio della scienziata e filosofa alessandrina, nonostante il veto del prefetto Oreste…
Il vescovo cristiano dal 333 d.C riceve in udienza sia prelati che popolo e giudica, su ogni materia, specie in epoca teodosiana. Vige infatti il principio: epicopale iudicium sit ratum omnibus, qui se audiri a sacerdotibus acquieverint
Insomma l’auctoritas ecclesiale aveva valore di molto superiore alla potestas politica, in epoca di Pulcheria e di Teodosio II!.
Il nostro problema, però, non è questo: noi cerchiamo di informare che le ossa di Giacomo, fratello del Signore furono portate a Costantinopoli nella chiesa della Theotochos chalcoprateia a circa 150 metri da S. Sofia, una chiesa che è una succursale della grande chiesa costantinopolitana, quasi una dependence.
Giacomo, pur riconosciuto fratello di Gesù nella carne, viene disgiunto dalla fisicità del Christòs e dalla verginità e maternità di Maria, la cui apoteosi cristiana era già iniziata con la costituzione di un consenso già con Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa e lo stesso Giovanni Crisostomo e con la ratifica del didaskaleion alessandrino…
La tumulazione delle ossa di Giacomo nella chiesa della Theotokos ha un suo preciso significato, diciassette anni prima del Concilio di Efeso, quando vengono fugati i dubbi sulla natura di Maria, sulla sua maternità del Christos, ma anche e soprattutto sul titolo di Theotokos (deipara), genetrice di Dio…
Nello stesso anno, dunque, quasi negli stessi giorni della inaugurazione si compie un mostruoso delitto ad opera di monaci di Nitria che avevano in un certo senso appreso il sistema di vita monacale dai giudei contemplativi alessandrini, di cui Giacomo fratello di Gesù, era estimatore e seguace, in quanto di formazione essenica, con loro collegato per l’esegesi biblica …
Cirillo, dando ordine di sterminare i giudei, fa finire anche il sistema di vita dei Contemplativi (therapeuti e therapeutridi), che vivevano sulle sponde del lago Mareotide da oltre 500 anni, molti anni prima del sorgere dell fenomeno cristiano in Alessandria ed erano stati per secoli il faro per ogni forma di ascetismo giudaico e la guida spirituale per ogni theophilhs (cfr. Anacoretismo giudaico e cristiano)…