Per una promozione di “Ma, Gesù chi veramente sei stato?”
Isaia 42, 13
Il SIGNORE andrà avanti come un guerriero, susciterà il suo zelo come un uomo di guerra, griderà, sì, susciterà un grido di guerra, dominerà contro i suoi nemici.
“Con il libro “Ma, Gesù, chi veramente sei stato?” – spiega Angelo Filipponi – si vuole ricucire lo strappo secolare tra Giudaismo e Cristianesimo e dare reali possibilità di dialogo, sulla scia delle formulazioni del Concilio Vaticano II alle tre confessioni monoteistiche, compreso l’Islamismo, che ha in Abramo e in Gesù due figure, che risultano cardini fondamentali nel Corano.
La volontà di rendere umana la figura di Gesù è un’esigenza prioritaria per un dialogo interconfessionale: bisogna, perciò, lavorare sul fatto culturale non su quello religioso, facendo storia romana e storia di una provincia romana, quella di Siria con la sotto provincia di Ioudaea, aramaica, collegata e con la comunità della diaspora ellenistica, mediterranea, e con quella a confine con l’impero parthico, dove vivono altri giudei della stessa lingua e religione.
In questa operazione è fondamentale la distinzione tra Gesù uomo, Qain, kanah, Meshiah, Maran da Gesù rabbi, redentore dell’umanità, figlio di Dio, persona della Trinità.
Senza di questa, Gesù il fratello grande /maggiore, saggio, ebreo, che ha un posto di rilievo nella storia giudaica e perfino nella fede di Israel, ha funzioni e meriti improponibili per un sereno dialogo, perché non poté, nella situazione ebraica e romana di quel tempo determinato, insegnare a pregare, a digiunare, ad amare il prossimo, a comprendere il significato del sabato, il regno di Dio e quello del giudizio: “egli fece qualcosa, ma non insegnò”.
“Se si vuole accettare il suo presunto insegnamento, – prosegue l’autore – bisogna rivalutarlo, dopo lungo esame testuale e critico e poi accettarlo ed inziare il colloquio con le altre confessioni, specie quella ebraica, da cui è nato il Cristianesimo.
Si potrà, allora, dire che Gesù ha una sua misura umana con connotati ebraici e che la chiesa e i concili sono altra cosa e si potrà aggiungere che allora la mano di Gesù è una mano fraterna, senza parlare di Messia e di stimmate.
Sia dunque un Jesus of culture non un Jesus of religion: su questa strada noi cristiani abbiamo moltissimi fratelli giudei (e forse musulmani)”.
“Ma, Gesù, chi veramente sei stato?” è un’opera assolutamente nuova per l’originalità dell’indagine linguistica e storica e per le risultanze sul Primo Cristianesimo. Segue l’introduzione dello stesso Angelo Filipponi.
“Dopo molti anni di ricerca sul bios di Jesous Christos Kurios e sui logia matthaici ho sentito la necessità di indicare vie di lavoro su due comunità, quella del Malkuth ha Shemaim (Basileia toon ouranoon /regno dei cieli) aramaica e quella della Basileia tou Theou /regno di dio, ellenistica, giudaico-pagana e mostrarne due diversi percorsi, dal momento stesso della morte del Signore: la prima si era conclusa con la comune Galut ebraica nel 135 d.C. sotto Adriano; la seconda, invece, era risultata vincitrice sul paganesimo, dopo varie vicende, con Costantino prima e poi, usciva trionfante, con Teodosio e la sua discendenza.
Durante questo lavoro, nel lungo studio sui testi, mi è sembrato utile, ai fini unitari della ricerca sul Christos, esaminare il reale valore del termine Rabbi/ Rabbuni/didaskalos/maestro e la sua possibile attribuzione come ” titolo” ad un Qenita/ tektoon/falegname/carpentiere architetto/ mastro, in terra giudaica.
Ora nel fare questa azione di divulgazione mediante un libretto ( in cui ho raccolto altri articoli conosciuti del sito www.angelofilipponi.com ) mi sono prefisso di mostrare e dimostrare che:
- Gesù non è stato un Rabbi, ma solo un Qain/ mastro/Tektoon (e quindi rilevare la sua alfabetizzazione e il suo livello culturale in relazione al suo status di giudeo galilaico, aramaico di lingua);
- Gesù non ha potuto costituire, di conseguenza, un pensiero autonomo teologico, ma neppure parlare circa il divino né dire parabole o inventare preghiere, avere discepoli, pronunciare semplici enunciati come io sono la via, la verità, la vita (Gio.14.6), né discutere con i dottori;
- Gesù ha, però, fatto paradoxa erga che noi diciamo miracoli (monstra), perché lo consideriamo poihths – creatore del mondo, in quanto logos-verbum del Padre, ma tutto ciò è senno del poi: queste opere paradossali gli servirono solo per essere conosciuto e diventare maran/basileus.
In questo opuscoletto non entro in merito al Malkuth/ basileia, né al periodo di realizzazione, né alla durata, né alle condizioni che lo permisero, in un clima antiromano e filoparto (Cfr. “Jehoshua o Jesous?”, Maroni 2003 e “Giudaismo romano II” eBook Narcissus 2011).
Il testo Ma, Gesù , chi veramente sei stato? , edito da eBook Narcissus, è in vendita a soli 6,49 euro.