Il professore Angelo Filipponi invita i suoi discepoli a rileggere attentamente Gesù meshiah aramaico e a capirne il tentativo di politica moderata nei confronti dell’imperium romano e dell’impero parthico.
Gesù è visto nella sua funzione methoria, come maran/ re di lingua e cultura aramaica, capace di contenere l’entusiasmo militaristico dei suoi fedeli correligionari, vincitori dei romani, poco prima della Pasqua del 32, a seguito dell’uccisione di Elio Seiano, il 18 ottobre del 31 da parte di Tiberio, allora disinteressato alla stasis/rivolta giudaica messianica e alla difficile situazione, complicata dalla morte di Pomponio Flacco, governatore di Siria. Il Messia, dopo la notifica del suo operato ad Artabano III, re dei re di Parthia, avuto il suo consenso a regnare, coadiuvato dai farisei e dagli esseni, ha potere /ecsousia non solo sui giudei aramaici, sui giudei ellenisti, sui sadducei e sul Tempio, ma anche sui goyim, pagani, numerosi in Galilea, in Perea e sulla costa mediterranea.
Il professore invita a rileggere con lui i due passi evangelici di Marco (11,27-33 e 12,13-17) e a dire sinceramente il proprio parere sulla sua ricostruzione degli episodi e sulla personale interpretazione, in relazione al contesto storico e al cotesto, in cui sono stati posti dall’evangelista, che sembra intenzionato a mettere in evidenza un principe di pace- sar shalom!.
Amici miei, buona rilettura di Gesù Meshiah aramaico, methorios e politikos ed anche di “Idea” di un Iesus of Culture www.angelofilipponi.com
Tenendoci stretti di fronte all’insidioso Coronavirus, chiusi tra le mura delle nostre case, sorridiamo e diciamoci pure Buona Pasqua!