Il coronavirus smentisce ogni sapere religioso e scientifico…ed affratella!

 

 

 

 

Il coronavirus smentisce ogni sapere religioso e scientifico…ed affratella! -cfr. Il nostro dovere di Italiani -.

Spes sibi quisque (Virgilio Eneide, XI,309)

 

Marco, oggi, ti invio un messaggio speciale, quasi conclusivo delle mie risultanze incomplete ed imperfette, dopo anni di studio  storico e di traduzioni  mirate alla definizione del Christos umano e alla falsificazione della mistificazione religiosa del clero (e specificamente dell’Unasanta cattolica apostolica romana  ecclesia), del millantato Potere Medievale  temporale Sancti Patri et Pauli  e dell’attuale Stato del  Vaticano: il coronavirus smentisce ogni sapere religioso e scientifico… ed affratella!.

L’uomo,  nella disgrazia,  torna ad essere umano,  paritario, nel Kosmos, pars di un tutto,  particella vitale del creato, come ogni altro essere  animato ed inanimato, fraterno, accomunato dallo stesso destino mortale, cosciente della propria razionalità e naturalezza davanti al male, considerando la propria salvezza non un egoistico utile, ma un  bene comune universale, in quanto ognuno salvando se stesso salva il prossimo, in un allargamento infinito dell’onda benefica, in una coscienza nuova che il bene proprio è bene altrui

Cosa mi vuole dire, professore? Mi vuole forse indicare la via di aver spes solo in me stesso, uomo? “Ciascuno sia speranza a se stesso” non significa salvare se stesso, ma vale salvare l’uomo, in quanto si sottende anche il sacrificio di sé, adulto maturo?

Marco, a te, giovane, capire il pensiero di un  vecchio-bambino!. io so questo solo: ho lavorato per oltre cinquanta anni ad un problema circoscritto e limitato, al Christos umano,  con la volontà di  correggere o di limitare, di rimuovere l’errore del clero, che, superbo della sua  elezione, con la  divinizzazione di Gesù, figlio di Dio, Verbo incarnato, persona di una Trinità divina col Padre e col Paraclito, venuto a redimere il mondo dal peccato originale,  si è dato il  ruolo aristocratico di intermediario tra cielo e terra e di guida del popolo/laico, plebeo!.

Quindi, professore, per lei,  che avrebbe  vanificato il tentativo ebraico cristiano romano ellenistico  del Christos dio, si vanifica ora anche la funzione  sacerdotale della Chiesa e del Vaticano, in una visione fraterna, proponendo un sistema di vita  senza religio  e senza eletti, con speranza solo umana,  di fronte al Male del Coronavirus ?

Marco,  la fratellanza cristiana  è  la  logica stessa con cui si operò nel II secolo d. C., davanti alla peste, antonina,  descritta da Galeno, che sterminò un terzo della popolazione romana (20.000.000 su 60.000000) e che  determinò la decadenza reale dell’impero  a causa del successivo  tracollo economico – finanziario-amministrativo- burocratico, dapprima in Oriente poi nella zona danubiana ed infine  gallico-germanica occidentale! I cives dell’impero,  ammirati davanti alla serenità nella morte dei martiri, condannati perché renitenti alla leva,  desiderosi di ricongiungersi in una patria eterna celeste promessa dal  Clero di una ecclesia  katholikh, ben fondata sulla fratellanza universale della paideia ebraico-ellenistica, si sentirono abbandonati dagli dei  e… vollero… credere in  un dio soothr/salvatore!.

Oggi, dunque, professore,  col coronavirus, lei rileva  anche il fallimento della scienza,  accanto a quello  religioso,- che, comunque dà una speranza eterna, ultraterrena  all’uomo che si sacrifica  e soffre  accettando il male di vivere! – e considera difettoso il principio scientifico stesso  cibernetico, in una vanificazione di ogni theoria  dottrinale,  inadeguata a guidare in modo serio gli umani  nella  battaglia virale, in una dimostrazione di inefficacia, anche politica !

Certo, Marco!. Anche la  scienza, se assurge alla funzione di guida kuberneeths, diventa dannosa, evidenziando una  sottesa volontà di dominio sull’uomo, come se fosse  sovrana, per conto proprio! Sembra  che le risultanze scientifiche sono indipendenti, ma gli scienziati hanno valore solo se assecondano le industrie, datrici di lavoro, e fanno la gloria  delle aziende pagatrici. Gli scienziati, come il clero, al servitium della Chiesa e di Dio, hanno utili personali!

Per lei, quindi, professore,  dapprima esisteva  solo  la maestà divina, salvatrice nei mali, poi,  accanto, si è posta e sovrapposta  la sovranità imperiale dittatoriale, sacrale,  che ha guidato la massa popolare – universale gregge di fronte all’unico pastore-signore,  in caso di eccezionale tragica emergenza – in preda al phobos, alla salvezza! Ora, infine, il popolo è ben  guidato  negli stati dittatoriali da comitati scientifici, costituiti  da sudditi ben pagati, funzionari statali – fisici, astro fisici, chimici, virologi ecc., mentre,  nelle democrazie, la ricerca non ha libertà di parola, ma è controllata  dalle lobby, notarili e giuridiche  e medico- farmaceutiche, politicamente corrotte, amorali!.  

Come  prima non esisteva informazione corretta,  poiché non esisteva la scienza, ma solo la theologia( o theurgia), che risolveva tutto in paradosso, retorica e bugia, ora,  nella varietà delle  situazioni e delle  tante  e diverse forme costituzionali,  in relazione alla cultura  delle nazioni, connesse con gli ambienti geografici e con  la propria storia,   la confusione  è l’arma letale,  che, insieme  con la non univocità di comunicazione, provoca panico, riportando l’uomo alla barbarie primitiva, in ogni parte della Terra:  i probabili versi finali del De rerum natura  lucreziano mostrano la pazzia degli ateniesi, espressione di democrazia, che combattono per porre  i morti sui carri per il rogo, divenendo exemplum di non razionalità, loro, faro di civiltà ancora per la Res publica, dopo quattro  secoli circa!

Gli ateniesi, per Lucrezio Caro, epicureo (  98-55 a.C.), quei saggi ateniesi dell’ epoca di Pericle,  un tempo  pii, ora, di fronte alla  peste del 430/29 a.C.   non più uomini razionali e naturali, non più sereni, davanti al pericolo mortale, scoprono con immenso sgomento  il trionfo della morte sulla vita e, pazzamente sbigottiti, tornano ad essere bestie, arrivando perfino a  multo cum sanguine rixare, incivilmente, appropriandosi della pira altrui, per non abbandonare i cadaveri dei propri morti, per scrupolo religioso, dimentichi del diritto e dell’humanitas! cfr. De rerum natura VI,1285-86:   subdebantque  faces multo cum sanguine saepe/rixantes, potius quam corpora deserentur/ e ponevano sotto le torce, sostenendo spesso lotte sanguinose piuttosto che abbandonare i cadaveri ! 

L’uomo,  rimasto per secoli sotto una falsa religio  e scientia,  scopre ora, all’improvviso la propria solitudine  davanti alla morte, non avendo conosciuto il vero valore del vivere,  che sottende il morire perché come essere formale, sostanzialmente non razionale  e non naturale, vive senza reale coscienza di vita, senza autonomia autentica, senza …fratellanza!  Essere fratelli nel Kosmos  sottende, oltre alla paritarietà, come primo dovere  la protezione delle fasce di età più deboli, già, per conto proprio,  ben disposte alla morte, anzi pronte al sacrificio per i figli e nipoti!

Tanti vecchi e  tante vecchie  sono, certamente, nel bisogno,   Alcesti, desiderose di dare la vita, senza  pretesa alcuna (cfr.  Euripide, Alcesti, 381:  Il morto giace  e il vivo si dà pace!) Marco, il vecchio-bambino, classicamente,  conosce che la sua vita  è quella della sua famiglia, che vive,  del figlio e del nipote – e che il suo sacrificio lo eterna!

Professore, dunque, bisogna proteggere solo – se si può! nessuno ama morire!-  chi già è disposto a morire serenamente, secondo natura e ragione, divinamente, come Tello ateniese (cfr.  Erodoto, St., I,29-33) convinto, comunque, che fa bene chi  preventivamente salva gli altri, salvando se  stesso, davanti al male comune,  essendo comune  ed unica la stirpe umana!

Bravo, Marco, e bella  la citazione di Tello soloniana!