Andrea Grandoni, mio alunno ed amico, il 2 febbraio del 2011, fece una recensione del libro, attaccando l’editore e la scelta della copertina, troppo umile rispetto ai grandi contenuti dell’opera, ben noti ad autori stranieri.
Riporto il suo testo integrale.
È difficile reperire sul mercato editoriale saggi storici, che riescono a dare una ricostruzione recisa e dettagliata di un imperatore romano, così infangato dagli storici dell’epoca. Il lavoro è stato possibile perché l’autore è, prima di tutto, traduttore e quindi conoscitore profondo delle fonti latine e greche, anche quelle provenienti da storici ebrei, come Filone di Alessandria, il quale si è fatto carico di un’invettiva sottile anticaligoliana.
L’imperatore , infatti, aveva tolto i diritti civili – atimia – agli ebrei della diaspora (li conserva solo per tutti coloro che li avevano acquisiti negli ultimi 15 anni!). L’opera di Caligola il sublime è un exemplum di come si dovrebbe scrivere un saggio storico e ritengo che esso rappresenti anche uno strumento didattico che gli atenei del settore dovrebbero proporre per ricerche sull’argomento. Non a caso la Stanford University ha acquistato una copia di Caligola il sublime (basta fare una ricerca inserendo “Caligola” sul sito https://www.stanford.edu/ per verificarlo!) nonostante che non sia stato tradotto in inglese.
Le università italiane non hanno fatto altrettanto, ma, come si sa, nessuno è profeta in patria.
Comunque, il saggio è accessibile anche ai non addetti al lavoro e la sua lettura non può lasciare indifferenti.
Suggestivo è il capitolo sulla pazzia di Caligola, che viene smontata pezzo per pezzo, mentre viene svelato come questo imperatore sia stato sublime e addirittura iniziatore di una nuova politica, ripresa dagli imperatori che verranno dopo di lui.
È un libro che consiglio a tutti.
Grandoni Andrea