Ultima forsan!
Professore, Ultima forsan, è iscrizione, posta su meridiane ed orologi di torri, che avverte il passeggero a considerare che questa potrebbe essere la sua ultima ora!
Certo !amico. E’ l’ultimo avvertimento per noi tutti, cittadini, apolitici, – storditi dalla propaganda demagogica di parolai tautologici, venditori di fumo, aprattici – non educati al voto, perché per decenni, tenuti sotto controllo da formatori occulti, in quanto considerati massa di bambini, decenni, formati con immagini senza referenza, mal acculturati, neanche giunti alla fase operativo- concreta, perciò, lontani da quella operativo -astratta, che porta dall’erudizione alla maturità, cosciente, essendo mancata col sessantotto, l‘auctoritas paterna, congiunta col magistero orientativo scolastico liberale e statale, nel corso di una guerra fredda tra filoamericani e filosovietici!.
Non si tratta, però, dell’ ultima ora, cristiana, di noi cristiani, ma si tratta di noi italiani, di noi europei – che ci siamo propagandati come élite, bianca, destinata a reggere il mondo, secondo i parametri classici della cultura romano-ellenistica, basata sulla guerra e sulla giustizia dei vincitori, colonizzatrice, in una comunicazione superomistica, del primo novecento (cfr. Teoria dell’ élite, in A. Filipponi., L’altra lingua l’ altra storia, Demian 1995) adottata dai nazifascisti e poi dagli americano-sovietici in nome del progresso, per il dominio del mondo – ed anche di tante altre masse agricole africane ed asiatiche, centro- sud americane, anche loro, bambine, soggette alla religio e a governi autoritari militaristici, domate dalla miseria e dall’ignoranza e costrette alla sopravvivenza, accanto a sistemi lobbistici verticistici progressistici, elitari di alta tecnologia!
Amico, ora i padroni del mondo sono decaduti e non sono più nemmeno democratici, in apparenza, con un anno di pandemia e tutti, europei ed americani, occidentali siamo arrivati anche alla massima critica sofferenza, scoprendoci poveri, bambini mal amministrati da politici, educati come sessantottini, acculturati senza cultura, livellati con lauree – inutili- avidi, demagoghi, ambiziosi, tesi ai privati interessi e non al bene comune, tanto da vendersi al migliore offerente, secondo processi economico- finanziari consumistici.
Ora dobbiamo essere uniti e solidali con Mario Draghi- che potrebbe essere l’uomo della salvezza- chiamato dal Presidente della Repubblica, (dopo due governi di Giuseppe Conte, inadeguato in questo particolare momento storico, data la straordinarietà dell’emergenza non solo pandemica), cosciente che siamo giunti davanti ad un baratro, sull’orlo dell’estrema rovina!
Spes ultima dea!, professore.
Se tutto va bene e se Mario Draghi scoglie la riserva, avendo avuto il consenso dei politici, se può prendere il timone delle operazioni finanziario- economiche come buon kuberneths e dioikeths, guida non solo di una nuova forma politica, straordinaria per l’Italia, ma anche per l’Europa verso la salvezza, sperata, con la vittoria prima sulla pandemia virale, poi sui mercati mondiali, infine su una societas ricostruita per una ristrutturazione economica, dopo una vaccinazione sistematica, del tipo israeliano, sicura per tutti, vecchi e giovani, in ogni parte d’Italia.
Noi, europei meridionali, che abbiamo- specie noi italiani,- l’eredità mediterranea greco -romana ellenistico-bizantina, anche se degeneri, conosciamo la necessitas di una dictatura, nella straordinarietà degli eventi, certamente meglio degli europei settentrionali!
Ora non è tempo di divisioni: non si conta per avere maggioranza, ma ci vorrebbe unanimità con coinvolgimento sociale perché chi è attualmente politico deve tradurre in atto i sogni dei propri concittadini, dare cioè sanità e salvezza pubblica, società migliore ed economia con finanza sotto un unico controllo!
Ci vuole, allora, un professionista non come Monti un tecnico, servile e collegato con le grandi lobby internazionali, ma un uomo di alto credito e profilo responsabile dell’Azienda Italia, parte della Europa comunitaria.
Ora ogni politico di qualsiasi partito, data anche la mancanza di una reale fides, deve sentirsi vincolato dalla solidarietà dell‘italianità, e resosi consapevole del rischio mortale, imminente, disciplinatamente, ordinatamente ed umilmente accettare la conduzione di un leader di provata capacità imprenditoriale , pratico, data la sua abilità strutturale e sistemica, avendo gestito l’azienda economico-finanziaria europea e salvato lo stesso euro, garantendone l’autonomia!
Dunque, professore, per lei necessita un unitario sentimento nazionale in un azzeramento di tutte le lotte partitiche, che hanno minato lo stato italiano, democratico, dal momento stesso della sua costituzione repubblicana, scritta all’epoca, solo in senso antifascista, all’uscita dalla guerra.
Amico, bisogna capire che siamo arrivati alla fine di un processo partitico, degradatosi progressivamente, che non ha mai riguardato il popolo, che neanche sa leggere e sa votare, pur se lentamente acculturatosi, diplomatosi e laureatosi, non essendo mai stato educato civilmente ma solo immesso in schieramenti politici su base cattolica e anticattolica, legati a sistemi malavitosi, abituati alla compravendita del voto di masse, per cui non è stato mai possibile mai neanche verificare la legittimità elettorale, a cominciare da quella su Monarchia e Repubblica.
Ora, dopo il periodo di dittatura di Draghi, professore, potrà avvenire una metabolh/ un cambio strutturale, con una palingenesi e metanoia, ed andare a votare con la speranza che il popolo, ora sovrano, possa veramente indicare la sua volontà reale di cambiamento e dare legittimo mandato ai suo veri rappresentanti, avendo appreso, con un nuovo sistema funzionale scolastico, l’opportunità popolare del voto, svincolato dalle trombe mediali, lontano dalle letture televisive, inviando come suoi delegati personaggi locali e provinciali, scelti direttamente per la loro professionalità ed integrità morale, perché garanti del proprio stesso sistema operativo personale. Il popolo italiano, allora, si è messo, davvero, alle spalle i politici democristiani e comunisti, socialisti e liberali, il regime craxiano e lo stesso fiero giudice Di Pietro, Prodi e Berlusconi, Monti e Renzi, ed anche Conte!
Noi italiani con Mario Draghi, autorevole vir civilis, politico capace di salvarci dal coronavirus, e dalla crisi sociale, economico- finanziaria, dobbiamo accettare ed afferrare questa ultima zattera, anche se con l’appoggio di Grillini, sprovveduti amministratori, elementi senza mestiere, con quello di zingarettiani e renziani opportunisti desultores, con quello di berlusconiani centristi ,con quello di ex fascisti, meloniani, o di salviniani, squadracce bossiane, riccastri lombardi demo- cristiani.
Se Draghi riesce a dare autonomia all’Italia nel seno dell’Europa, nella coscienza storica di essere nazione fondante evidenziando la dignità politica nuova del popolo italiano, consapevole che il bene di ognuno è connesso con quello degli altri, e che la communitas richiede una consapevole coscienza di gruppo, noi possiamo essere paradigmi operativi per una nuova Europa ristrutturata e ricomposta con altri criteri e altre forme, in una visione più universalistica.
Professore, ma noi siamo già in un’altra fase, in un periodo storico, sperato,! noi, oggi, 4 febbraio, invece, siamo ancora ad un Draghi, neanche voluto dalla Meloni, rifiutato da Salvini, non accetto ai Grillini, peones allo sbando!
Amico mio, dobbiamo tutti confessare – ognuno per conto proprio- che il Pd ha tradito la sua storia comunistico- sovietica agricolo proletaria, e la sua fortuna organizzativa togliattiana partitica in senso antivittoriniano, e che Renzi ed Italia viva senza la matrice comunista, elettiva, non hanno né legittimità né credibilità alcuna; che i grillini, sono solo un movimento caotico, nato dal karakiri partitico nazionale postberlusconiano, guidato da un guitto, -apolitico, degno di comparse teatrali- che dovrebbero ricordare almeno qualcuna delle promesse fatte al popolo, in senso di discontinuità partitica; che, infine, la destra ha una sua unità solo sulla base demagogica fascista e populista, non avendo neanche una radice socialista vera come quella di Mussolini direttore dell’ Avanti, irredentista compagno di battaglie di Cesare Battisti deputato austriaco, essendo ormai vuota la retorica campanilistica e nazionalistica!. Ora…dobbiamo sperare!