*Professore, lei mi ha parlato tanto di Giustino martire, autore greco di epoca antonina, delle sue due Apologie e del Dialogo con Trifone, ma non mi ha mai parlato specificamente di un altro Giustino, storico epitomatore di Pompeo Trogo, un autore di epoca augustea? Perché non me ne ha parlato o mi ha fatto solo qualche cenno?
Marco, perché faccio storia cristiana e non ritengo necessario trattare di Pompeo Trogo e di un suo epitomatore, latino, quando ho trattato dell’epoca di Augusto, e di uomini come Tito Livio e Nicola di Damasco, compilatori di storie universali. Ho ritenuto più utile l’opera del christianos, data la tua formazione cristiana!
*Professore, poteva essere utile alla mia formazione anche l’opera di Pompeo Trogo per capire il principato di Augusto dall’angolazione degli oppositori come Asinio Pollione, che riprendeva l’indirizzo di Teopompo, retorico e celebrativo, dilettevole!.
Mi sembra di capire che vuoi conoscere e il pensiero isocrateo di Teopompo e quello di Pompeo Trogo, e quello di Giustino Giuniano ,connesso coi rispettivi tempi di scrittura e con la loro fortuna, specie nel Medioevo.
*Avendo letto il suo saggio su Mito di Roma e di Augusto in Monarchia di Dante sono curioso di capire come si lega la cultura greca del IV secolo a.C. con Trogo, uomo di epoca augustea e con Giustino, storico del II-III secolo d. C. trattante temi vicini anche ad Ammiano Marcellino?
Marco, comincio con Giustino Giuniano, di cui nulla sappiamo se non che è un epitomatore dell’opera di Pompeo Trogo – Storie filippiche, il cui stile sincretico fonde forme classiche e forme volgari tipiche del suo tempo, di decadenza, e proprie di un linguaggio scolastico, per uso di alunni che imparano cose mirabili circa la romanitas, in un latino elementare, piacevole, forse di un civis non romanus!. Sembra comunque che sia stato a Roma cfr. Prefazione al Florilegio di Trogo, e che abbia scritto in un periodo di riposo – per otium quo in urbe versabamur- con la volontà di dilettare e di essere utile moralmente, trattando temi adatti, scelti appositamente . Infatti afferma;:…omissis his, quae nec cognoscendi voluptate iucunda nec exemplo erant necessaria, breve veluti florum corpusculum feci.
*Chi è Pompeo Trogo?
Marco Trogo è un imitatore di Teopompo di Chio (378-304 a.C.), scrittore di Philippikai Istoriai continuatore di Tucidite ed estimatore dei successi di Filippo II, per lui unico uomo capace di unificare la Grecia!. lo scrittore di origine gallica, esattamente della Provincia Narbonense, figlio di un fauotore di Cesare nella guerra gallica, scrive nel 9 d.C. un compendio si Historiae philippicae in XLIV libri. ed è del circolo letterario di Asinio Pollione, contrario all’esaltazione di Roma augustea dominatrice del mondo secondo la tradizione di Virgilio – Eneide- e della storia di Tito Livio -Ab urbe condita-. Chiaramente la sua opera è una reazione in quanto scrive una storia delle genti straniere ed esalta la figura e gloria di Alessandro Magno, mentre contrappone all’epopea militaristica dei Romani quella degli Etoli e dei Parthi, tanto da magnificare perfino Mitridate e Tigrane.
* Mi precisa l’opera di Trogo, certamente modificata da Giustino per motivi scolastici?.
Marco, sembra che Trogo sia stato compendiato da Giustino che, comunqu, segue le linee essenziali dello storico sintetizzato. Infatti rimane integra la storia dell’impero macedone,- dopo i libri sugli Assiri, medi, persiani, sciti e greci ( 1-6 )- che occupa i libri VII-XL, trattanti di Filippo e dei suoi predecessori fino all’inizio delle potenza dei Parthi (XLI-XLIV).
*Quindi, il nucleo è l’egemonia macedonica, opposta a quella romana?
Marco, secondo me, Trogo segue l’esempio di Teopompo che indulge a descrizioni e notizie sulle gentes-ethnoi, orientali sui loro costumi ed origini e sulle regioni e territori occupati tendendo a celebrare Filippo come fondatore dell’impero macedonico, mostrandone la potenza militare con l a sua egemonia secondo le teorie cicliche storiche, esaltanti il dominio di macedoni,- vincitori dei medo-persiani, a loro volta vincitori dei assiro-babilonesi- destinati a subire l’imperium romano, che, assoggettando Oriente ed Occidente, costituisce un potere universale superiore ad ogni altro.
* Professore, è vero che è anche scrittore di zoologia, citato anche da Plinio il vecchio in Storia Naturale che lo considera un severo e serio autore /auctor e severissimis anche se tratta di un parto eptagemellare e di una strana semina di palme ?
Si ha notizia di un suo trattato di botanica sugli animali,- De animalibus – che segue la trattazione di Aristotele, di cui non conosco bene i contenuti- che, invece, tu conosci meglio di me-.
*Grazie, professore. Ora non confonderò più Giustino Christianos con Giustino epitomatore latino!.