a Gaetano Tufano
Chi legge Filone, pitagorico stoico medioplatonico, non può non essere un’eccellenza – come Paolo, Origene, i cappadoci (Basilio e Gregorio di Nissa, Gregorio di Nazianzo), Agostino, che dopo lettura attenta ed interpretazione simbolica, hanno creato il cristianesimo su una base monoteista secondo la cultura egizia atoniana e quella mosaica, sacerdotale, sadducea – simile a lui, che, comunque, rifiuta la tradizione giudaico-aramaica e forse anche quella greco-romana e sadducea.
Professore, si può dire che Filone è fondamentale per ogni forma di monoteismo, essendo il theologos per antonomasia?
Certo. Lo puoi dire. Anche l’islamismo, sunnita e sciita e il sufismo, hanno connessioni col cristianesimo e quindi con Filone…
Professore, perché l’ebraismo non ha scoperto, rivendicato, propagandato Filone, fondatore storico vero del monoteismo ebraico, cristiano e musulmano?
Marco, i motivi sono tanti… non ultimo quello economico-finanziario, basilare per l’ebraismo ellenistico giulio-claudio, oltre alla scelta cristiana spirituale, in senso antiscientifico ed antipagano, vittoriosa con Costantino e poi, dopo un cinquantennio di lotte tra ariani e cattolici, con Teodosio, che trionfa su Magno Massimo a Petovio e poi su Eugenio al Frigido…
Lei quindi stima ogni studioso di Filone, anche gli italiani, gli spagnoli, i tedeschi, gli inglesi e i francesi e perfino… gli americani?
Ognuno di loro ha qualcosa di divino rispetto ad ogni altro letterato o storico! Personalmente prediligo fra tutti Jean Daniélou… la cui lezione è quella stessa di Filone di De Abrahami vita: chi tende alla spiritualità deve tenersi lontano da ogni altra forma in quanto aspira ad essere più che ad apparire –ibidem, 1, consapevole di essere re sulla terra, perché, teso all’adrepebolon e alla teleioosis, non è schiavo del corpo e delle passioni umane in quanto si è allontanato dalla terra, dalla parentela e dalla casa del padre (Genesi,12,1)…
Ogni lettore di Filone ha, comunque, capito che l’uomo è methorios in quanto educato secondo la cultura ellenistica e secondo la tradizione ebraica aramaica, secondo paideia e secondo musar, come uomo di frontiera, sempre migrante, straniero, dovunque, capace di adeguarsi e di adattarsi continuamente e di cercare equilibri con ogni altro, simile a lui, eguale in tutto, in qualsiasi ambiente venga a trovarsi, anche se conformato al guadagno, alla rapina, alla lite, alla guerra, mai pacifico.
L’insegnamento di Filone in De Abrahami vita è, quindi, un monito eterno con l’invito al gnothi seauton anche secondo la precettistica mosaica proseche seauto/veglia su te stesso, in modo da stabilire a chi si deve obbedire e distinguere da chi è bene essere comandati al fine della felicità in un carpe diem nuovo, spirituale: eudaimonos metapoihshi biou/afferra una vita felice cambiata.
Ogni suo attento lettore ha capito, dunque, che non si può essere né ebreo né pagano e neanche cristiano-islamico, ma bisogna cercare un’altra via, un sistema nuovo che riporti l’uomo all’uomo, in un ritorno alla natura!
La vita ascetica del Terapeuta della Mareotide ha valore simbolico, allora: essere vecchio-neepios/bambino di uno che ama Dio ed amato da Dio secondo natura, dopo un’esperienza di lavoro e di lotte per i beni, risulta un messaggio di cambiamento umano e terreno per chi, ritirato in una libertà naturale, in una semplicità primigenia in modo delirante e spontaneo, considera negativamente la fase adulta attiva dell’uomo ed accetta l’infanzia e la vecchiaia come reali possibilità di vita felice!