Marco, cosa sai della retorica dell’allitterazione?
*Per me, professore allitterazione è fenomeno retorico, connesso con la volontà dei pedagoghi, dei retori dei didaskaloi, di memorizzare la storia, in ambienti ellenistici , come quelli delle Neoocoriai, dove si celebra la domus regnante.
Marco, sappi che è un fenomeno congiunto in lingua latina e greca, utilizzato, a fini propagandistici, insieme all’ossimoro, al chiasmo , al poliptoto e al paradosso.
*Professore, lei pensa in genere alla retorica e in specifico mi vuole ricordare Veni vidi vici di Giulio Cesare (Plutarco, Cesare,50.6 ) e Festina lente di Gaio Giulio Ottaviano (Svetonio, Augusto, 25.4) .
Marco, certo io ricordo l’impresa fortunata e veloce di Cesare che, poi, annuncia al senato la fulminea vittoria riportata su Farnace del 2 agosto del 47 a. C. presso Zela, nel Ponto, quando già ha notizia del parto di Cleopatra, che ha avuto Cesarione!. So bene il valore di Speude bradeoos –affrettati lentamente di Ottaviano ed anche della retorica del Padre nostro, matthaico, greco, ma potrei farti vedere tanti altri autori, che usano l’allitterazione, compreso Francesco Petrarca, Canzoniere, Di me medesmo meco mi vergogno. Sono pronto, perfino, a darti esempi, tratti da Frontone, prima di mostrarti la traduzione geronomiana di Giovanni, Vangelo, 14,6 Ἐγώ εἰμι ἡ ὁδὸς καὶ ἡ ἀλήθεια καὶ ἡ ζωή in Ego sum via, veritas et vita, utilizzato anche in italiano Io sono la via, la verità e la vita!
*Ha fatto una ricerca sull’allitterazione sotto gli antonini nell’opera di Frontone?
No. No. Si perde troppo tempo! Posso, comunque, darti qualche esempio del tipo Te, dominum meum, decus morum, solacium mali, quam multum amo . (M. Frontonis epistularum ad M. Caes. et invicem, liber I, 3.12) Io ho lavorato sugli Antonini e la retorica in molti momenti della vita, come puoi vedere in www.angelofilipponi.com Frontone e gli Antonini e Marco Aurelio e la famiglia. Le mie risultanze sono le seguenti: l’uomo ha bisogno di fede per vivere in un mondo dominato dal male ed aver una speranza ultraterrena !.Nel II secolo, nel trionfo del paradosso e della bugia, molti sono i predicatori di fumo, tra cui il trito Giovanni, specie nelle sedi centrali di Efeso, di Antiochia, della nuova Gerusalemme Aelia Capitolina , e di Alessandria, quando ancora la sede cristiana romana è una succursale dipendente da Efeso e da Antiochia ed infine solo da Antiochia, prima di diventare sede pontificale, dopo l’eclisse efesina, con una propria autonomia!
*Ho capito quanto il secondo secolo sia un’ epoca di bugia e di falsificazioni, dominata dai retori greci e latini: Luciano di Samosata, da una parte, ed Apuleio, da un altra, sono espressione di tale momento storico più di Erode Attico e di Frontone! Per me è stato illuminante il lungo articolo, da lei scritto nel 2017, inneggiante ad una Nuova Chiesa, in relazione al pensiero riformistico del Cardinal Eugenio Montini, poi Paolo VI, Il II secolo d.C.: il trionfo della retorica, del paradosso e della bugia in www.angelofilipponi.com . Ho appreso, infatti, che a Roma esiste il Pontifex maximus, che onora la Triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva -Zeus, Hera e Pallade ) e dirige il clero e le varie corporazioni di frates (Arvali, feziali ecc.) e che coordina i riti, specie quelli d’inizio mese quando ogni fedele è chiamato a giurare per l’imperatore davanti al neookoros locale e ad incensare la statua e a fare sacrifici per attestare il proprio credo, in ogni città e paese dell’Occidente e dell’Oriente, in lingua latina e greca, come dimostrazione di adesione leale al culto della dea Roma e del Dio imperator-autokratoor.
*Professore, così funziona la “religio” pagana in ogni città e paese dell’impero romano, dove vigono i decreti imperiali che pur permettono ed autorizzano i riti per altre divinità e le celebrazioni anche per gli dei locali, conformemente alle volontà popolari nazionali!.
Sono contento che hai capito che, anche la religio christiana , prima di fare i propri riti, deve ottemperare a decreti generali della religio romana pagana e che, perciò, dipende dall’organizzazione pagana religiosa che ne limita la libertà cultuale, in quanto è prevalente il culto di Zeus-Iuppiter , dell’imperatore suo figlio, e della stessa Roma!
*Professore, perciò, la lezione di fede catholica del Vangelo dello pseudo Giovanni e la sottesa critica di apostoli aramaici come Tommaso, Filippo e Giuda Taddeo, – che sono emblemi di differenti autori evangelici, testimoni di un altro Christos, venerato diversamente in altre località orientali romane ed in territori parthici – non sono possibili, ma probabili come attestazione di conformità al culto imperiale, durante il quale si fanno i riti christiani e si celebrano le feste, che, altrimenti, sarebbero vietati in caso di inadempienza alle prescrizioni pagane! ( Il rito dell’Eucarestia, la festa della Pasqua, la celebrazione settimanale del Sabato-domenica sono giorni stabiliti dal calendario pagano, nel cui quadro ufficiale si svolgono i riti tipici di ogni nazionalità!)
Marco, sappi che nel II secolo c’è una varietà di ecclesiai con fedeli in Christos, umano e divino (cfr. Gesa Vermes, I volti mutevoli di Gesù. Penguin, Londra 2001), coordinate dai neokoroi e da governatori locali, che impongono precise regole agli episkopoi christiani, obbedienti ai decreti imperiali.
*Professore, ho potuto finalmente comprendere la lezione dei neoocòroi e la odos christiana pneumatica, obbligata dopo la galuth aramaica di Adriano che, pur seguendo una politica di sopportazione dei christianoi, sparsi nel suo impero, a seguito di quella traianea, ha già mostrato la sua ferma volontà nel Rescritto a G. Minucio Fundano cfr. Eusebio, St. Eccl. , 4, 9.13; e Giustino martire, Apologia,LXVIII,3-5)!. E mi sembra di aver letto che ci sono un centinaio di Credi in altrettante sedi ecclesiali orientali.
Marco, quindi, sai del pensiero effettivo di Adriano e di quello esaminato da Marco Aurelio, espresso in A se stesso e del giudizio ufficiale di teatralità del cristianesimo da parte degli antonini e specie di quello decritto da Luciano in Morte di Pellegrino ! Per quanto riguarda la diversità di credi in Oriente si sa che Policrate di Efeso parla di 88 diverse sedi, che hanno posizioni differenti circa la figura del Christos e che hanno una diversa fede e, quindi, rileva che molti sono considerati eretici o scismatici da autorità non sempre riconosciute dalla Romanitas, anche se hanno una centralità di superiore valore a causa del quadruplice predominio episcopale, su base apostolica.
*Professore, io le sono stato compagno nel lavoro per anni e so quasi a memoria gli articoli che riguardano gli antonini!
Quindi concordi con quanto ho affermato in io sono la via, la verità e la vita e in tutto l’esame del vangelo del Trito Giovanni.
*Anche se molti si stanno defilando e se ne vanno alla chetichella, io…rimango saldo al mio posto e dico, con qualche altro, Boia chi molla!