Scuola come officina-meccanica per la formazione di persona creativa.
Perché non vendere tutti gli istituti scolastici? sono vecchi e non funzionali
Perché col loro ricavato non si inizia la costruzione di nuovi complessi, polifunzionali in aree agricole? costano poco o niente
Lo stato guadagnerebbe di certo tra vendita di aree ed edifici urbani ed acquisti di aree agricole da convertire in aree edificabili per edilizia scolastica!
Necessita una legge regionale? si faccia al più presto!
La nuova scuola potrebbe dare un nuovo volto all’Italia, spinta al rinnovamento culturale e ad una nuova politica, grazie anche ad una ripresa economico-finanziaria !
Cosa dice, Professore? direbbero molti
Dico che si può fare.
Cosa?
dopo aver censito tutti gli stabili scolastici di ogni paese, città e, provincia e regione, si faccia un’asta pubblica su tutti gli immobili,col vincolo dell’obbligo ad ogni acquirente, di ricostruire gli immobili in aree agricole, destinate all’uso da Commissioni appositamente formate per le nuove costruzioni in zone libere, dopo sfratti o espropri.
Siccome il ricavato delle vendite degli immobili è certamente di molto superiore al costo delle nuove costruzioni, seppure di maggiore volume e cubatura, il denaro in avanzo servirà per il pagamento delle nuove strutture e dei materiali didattici e per il pagamento del nuovo personale scolastico, a seguito anche del licenziamento degli insegnanti anziani, adibiti solo come coassistenti tecnici, secondo nuovi parametri di qualificazione.
Perché?
La scuola, come è stata ideata costruita e strutturata come edificio nel Novecento, secondo la riforma Gentile, è costruzione per la formazione culturale di dirigenti, staccati dalla quotidianità e dal lavoro pratico, di uomini che dovevano essere la classe dominante, formata sui libri, impostata ideologicamente per guidare il popolo, che doveva lavorare fisicamente, non ha più senso ed è inutile, specie nei centri urbani.
La scuola nuova non è élitaria, ma democratica, popolare, di formazione tecnica con funzione referenziale, atta a costituire soggetti abili a passare dall’operatività concreta a quella astratta in una creatività continua, in situazione, come naturale e normale adattamento alla vita.
Nuova scuola significa officina meccanica, come risposta concreta situazionale, come laboratorio di apprendistato, dove c’è un mastro e giovani apprendisti e dove il maestro è un mastro medievale del 2000, che ha le tecniche del passato, competenze contemporanee, sa usare indistintamente strumenti vecchi e nuovi ed insegna a fare, per gradi, mediante paradigmi, con esercizi continuati, ripetitivi al fine dell’acquisizione perfetta del mestiere portando l’alunno alla sublimità mediante askesis esercizio per un graduale perfezionamento.
L’esito finale non è lo studente, ma l’uomo con la sua professionalità, specifica, a seconda dell’indirizzo scelto, che ha fatto tutte le sue esperienze operative e che ora nella professione esprime la sua abilità creativa quotidiana, in relazione alla sua tipica formazione.
Come ?
Per quanto riguarda l’edificio-scuola, con la vendita delle aree urbane scolastiche, col dare ai compratori la possibilità di iniziare subito i lavori, dopo aver pagato solo la metà del valore totale, in aree agricole distribuite in vaste zone provinciali, con l’obbligo di terminare le strutture in un biennio, a pagamento parziale di quanto acquistato, col ricavato finanziario degli immobili urbani …
Per quanto riguarda l’insegnamento- apprendimento con la creazione di scuole-laboratori lontano dai centri urbani in luoghi di lavoro e di studio, l’operazione è tecnica e non libresca, intesa come esercizio per la realizzazione di qualcosa di concreto in modo creativo.
Il tempo?
Nell’arco di un triennio le nuove sedi devono essere pronte con nuovi docenti professionali, dotati di capacità ed abilità tecniche, coadiuvati da assistenti tecnici, preparati per la programmazione didattica, secondo un nuovo sistema di reclutamento, con nuova metodologia e didattica.
Lei, professore, ha già una Metodologia con didattica da proporre per una nuova scuola ?
Certo .
Propongo una nuova figura di uomo razionale, funzionale, laico, scettico, in una ricerca linguistica, di persona,come personalità
– creativa, perché compiuta e perfetta – dopo il decondizionamento da forma, chiacchiera, imitazione ed invidia, strutture tipiche della paesanità e popolanità italiana-,
– autonoma,
– capace di decidere in situazione e di votare perché sa fare, sa mettere in relazione presente, ben analizzato, e passato, ben storicizzato, e sa fare proiezioni future ( a breve scadenza)
– capace di fare storia in una riscoperta scientifica di noi uomini, a seconda della fase di vita (bambini, ragazzi, adolescenti, uomini) di noi (ascolani, piceni, marchigiani) italiani con le nostre pecularietà regionali, europei, ecumenici, per una conoscenza effettiva di sé e dell’altro, in una dimensione cosmopolita.
– abile ad orientarsi ed orientare (impostazione generale per una decisionalità in situazione) in relazione ai principi generali dell’humanitas.
– capace di formare con il linguaggio, rilevato nelle sue fasi di acquisizione, esaminato nelle sue funzioni, usato a seconda delle necessità, a fini privati , pubblici in una completa comunicazione, relata ai differenti rapporti, tecnicamente appreso mediante paradigmi operativi (analitico-conclusivi, sintetici e critici), in relazione all’età, alle situazioni, alla storia e alla natura
. capace di educare mediante le strutture linguistiche, secondo i procedimenti classico-ellenistici, positivistici, epistemici come cultura, espressione del grado di competenza e di acquisizione di un popolo nella sua progressiva storia.
.capace di insegnare in modo professionale e funzionale come Praticare un’arte, che sottende la conoscenza. grazie ad un metodo univoco, in un recupero dell’attività lavorativa, basilare ai fini dell’apprendimento.
N.B. Presupposto dell’ attività educativa, didattica e culturale è la Nuova edilizia scolastica (senza la mediazione delle Province, abolite): senza la Nuova edilizia ogni discorso scolastico è chiacchiera, tentativo stupido ed inutile, afunzionale, una perdita di denaro, di tempo e di uomini.
Una nuova concezione di complesso scolastico è basilare ai fini della formazione dell’uomo contemporaneo: non è possibile fare scuola con le vecchie strutture, situate entro le mura cittadine, non funzionali.
L’inizio di un rinnovamento comincia con il definitivo abbandono dell’aree urbane intasate e nel separare, per quanto è possibile, l’educazione dal caos della città (paese, la zona abitativa).
La costituzione di plessi scolastici, fuori delle città, in ampi spazi, con strutture di vario tipo, per lo sviluppo del fisico e della mente dell’alunno (Scuole-villaggi, divise per orientamenti, in relazione all’età) è fondamentale per iniziare il rinnovamento della scuola con nuova metodologia, applicata nelle nuove strutture, ben collegate con la Città, che, però, restano lontane dalla formazione quotidiana del discente, basata sul lavoro, sull’ esercizio continuato e sulla normativa applicata, dopo breve ed elementare spiegazione tecnica, con modello rappresentativo.
Sulla base della stima, seppure indicativa, in ogni singola provincia, la regione dovrà, su indicazione e ratifica Statale, valutare i singoli piani presentati e dare l’autorizzazione a procedere, dopo le gare di appalto dei lavori, sottratti alle lobby e alle mafie, date solo a ditte che guadagnano il giusto e fanno guadagnare le istituzioni (sulla Carta i beni esistenti sono di gran lunga superiore alle aree da acquistare, considerati i costi di acquisti di zone agricole di scarsissimo valore commerciale, e alle costruzione da fare, seppure faraoniche).
L’inizio delle operazioni per il rinnovamento scolastico potrà iniziare in aree depresse del Sud, dove le scuole sono già fatiscenti, dopo studi seri sulle aree da acquistare ad opera dei comuni (anche con espropri), in modo da verificare la risposta proprio in zone di rischio mafioso, la possibilità di guadagni effettivi.
Il corso dello studio di ogni cittadino sarà così impostato in relazione all’età, dalla fine circa del 2 anno di vita fino a 18 anni, suddiviso in due cicli (con anticipi per bimbi dall’ ottavo mese fino al ventiquattresimo in asilo nido, particolarmente dotato di confort, di assistenti e di maestre qualificate abili nelle fasi lallatorie, pseudo fantiche e fantiche).
Lo stato si assume l’esclusiva educazione del cittadino, eliminando ogni altra interferenza, specie quella religiosa, teleologica, condizionante l’animo umano, seppure apparentemente mite e tesa ad alti ideali, dando, comunque, possibilità di cooperazione ad ogni altro ente, nel quadro operativo funzionale educativo.
– Dal Ventiquattresimo mese di età del bambino, lo stato assicura ogni cittadino del servizio scolastico, diviso in due cicli: quello elementare e quello strutturale.
. Il primo è costituito:
– dalla Scuola dell’infanzia, che è, però, distinta e divisa in due settori:
a)quello di un anno per la corretta acquisizione del linguaggio (24-36 mesi), certificata a fine corso da tutti gli specialisti concordi nella valutazione, che devono dare il giudizio circa la semantizzazione;
b) quello di tre anni (37- 72 mesi) dell’acquisizione del lessico funzionale e del metalinguaggio, delle posture , (destro–sinistro, avanti-dietro, prima-dopo ecc), delle relazioni sociali e della conoscenza di sé, anch’ esso certificato annualmente.
-dalla Scuola della Puerizia distinta in :
Scuola Elementare, in cui vengono acquisiti gli elementi costitutivi linguistici -significante, significato e referenza- secondo grammatica,morfologia e sintassi, semantica (processi etimologici connessi con storia, geografia società) e cultura (conoscenza storico-geografica e sociale) e vengono rilasciati certificati annuali per cinque anni;
– Scuola media inferiore dove vengono acquisite le strutture logiche e comunicative, aperte in senso storico-geografico, culturale, socio-economico.
. Il secondo, strutturale, è costituito dalla Scuola superiore, distinta in corso di due anni unitari e in corsi triennali diversificati :
– Istituti Umanistici,
– Istituti Scientifico-Tecnici,
– Istituti Professionali,
– Istituti Paramedici
Ognuno è, a sua volta, suddiviso in vari ordini, a seconda degli indirizzi e delle peculiarità o tipicità professionali, ai fini di un futuro completamento universitario, propedeutico alla fase definitiva operativa.
Il primo ciclo comporta una vita giornaliera nelle strutture scolastiche, che, perciò, devono essere dotate di conforts notevoli (Bar per I colazione, refettori per il pranzo, sale di svago , divertimento sale giochi, parchi ) e spazi di grandi dimensioni: l’orario scolastico giornaliero va dalle 8 alle 18 per il primo ciclo, ora in cui la famiglia riprende il bambino, che viene riportato a casa da mini bus o navette.
Il secondo comporta un maggiore grado di strutturazione, di organizzazione, di un apparato complesso di cooperatori e di addetti al lavoro (a causa dell’alloggio in sede e della vita collegiale dei giovani) in quanto è previsto un orario continuativo per cinque giorni dalle 8 del lunedì alle 18 del venerdì, ora in cui la famiglia può intervenire e riprendere il figlio per il fine settimana.
Lo stato si assume, prima di iniziare i lavori di costruzione dei complessi edilizi extraurbani, l’onere di censire i vecchi edifici scolastici comunali e provinciali, di valutarli nel loro effettivo valore, di indire aste pubbliche, venderli al migliore offerente, (eliminando l’offerta delle grandi finanziarie, delle Coop di compagni, degli enti assistenziali e caritativi), cercando di incassare cifre tali da guadagnare in modo da poter spendere le cifre come pagamento a ditte che costruiscono le nuove strutture scolastiche (o stipendi al personale) e da avere a disposizione denaro per l’iniziale funzionamento strutturale, assegnato alle direzioni.
. Gli edifici scolastici devono essere lontani dai centri, moderatamente per la Scuola elementare, più distanti per la Scuola superiore: per la prima necessita un’area di almeno 32.400 metri quadri, per la seconda di 360.000 metri quadri.
. Le aree agricole sono da comprare a prezzo infimo: quella per la Scuola elementare è entro i limiti di un Comune (che a seconda della grandezza e della popolazione ne può avere due, tre, quattro ecc.); quella per la Scuola superiore è duplice in ogni provincia, in quanto, avendo una organizzazione complessa, è dislocata in due sedi diverse, ubicate in differenti punti provinciali.
. Le aree devono essere acquistate prima della vendita delle strutture edilizie scolastiche urbane, dopo la valutazione e il giudizio di esperti professionisti (agronomi, geologi, ingegneri ecc), in modo da non incidere sul prezzo.
Le operazioni di compera delle aree e di vendita delle vecchie strutture scolastiche non devono superare il limite di un anno in modo che in un triennio si possa cominciare le lezioni nei nuovi plessi, dopo aver organizzato logisticamente il loro funzionamento e nei quadri dirigenziali e in quelli dei docenti e di assistenti e di cooperatori e di inservienti, in relazione agli iscritti.
I due cicli disposti nei due poli extraurbani devono aver un preciso coordinamento ad opera di figure di operatori funzionali a fine di autorizzare il passaggio dall’uno all’ altro stadio.
. Il primo polo ha valore comunale, disposto in un quadrato di 180 m x180 m, entro cui sono costruiti su ogni lato i quattro nuclei scolastici primari, di almeno 100 alunni e non oltre i 200.
Il nucleo consta di quattro plessi in un’area, in cui sono disposti a croce greca i quattro edifici funzionali (quadrati o rotondi) in ogni lato del quadrato, costituito da un secondo quadrato (cerchio) più piccolo, distante venti metri dal primo.
L’area compresa tra il limite esterno e il quadrato interno è adibita a lavori agricoli, artigianali, tipici della società agricola, in modo da dare l’idea concreta della vita e società agricola, la più conforme possibile ad un bambino che cresce in mezzo ad un ambiente naturale, nel mezzo di parchi gioco, circondato da attività della nostra tradizione, seguito secondo le tecniche più aggiornate da specialisti del settore, dando un valore minimo ai pedagogisti,sociologi, psicologi, perché (di norma) astratti.
Il centro del complesso è costituito dalla direzione manageriale, dal teatro e dalle quattro sale di riunioni di ogni istituto scolastico, che ha spazi comuni nel cerchio/quadrato, compreso tra le quattro costruzioni e il centro funzionale manageriale e che, inoltre, ha le aree adiacenti a disposizione per giochi, campi attrezzati, parchi, strutture sussidiarie e scientifiche per ogni singolo istituto.
Sono previste figure di educatori, tratte, a costo minimo, dalle liste di pensionati, tra gli artigiani e gli agricoltori, di età compresa tra i 65 e 75 anni.
Ogni plesso deve ospitare i bambini con aule dotate di giochi, di sale di lettura, di palestre, di attrezzi per la composizione manuale, al fine di un avviamento al lavoro e allo sport, alla lettura e alla costruzione personale, con piscine interne ed esterne, con campi ricreativi, con refettori, con sale di intrattenimento ( e quindi con personale specializzato e con inservienti)
Il bambino di qualsiasi età è sempre assistito da logopedisti, pediatri, psicologi sociologi, infermieri e medici, attori professionisti e docenti specializzati in comunicazione, al fine di rilevare i progressi e stabilire le strategie per la completa acquisizione del linguaggio, entro il 36 mese di vita (secondo le tecniche di Piaget e di Wygotsky).
Dalle varie valutazioni a 18 mesi, a 24, a 30 e 36 , 48, 60, 72 a quelle del primo biennio elementare e del triennio devono risultare i gradi di acquisizione linguistica, il lessico immagazzinato, la operatività connessa e le risposte ottenute, a livello logico-formale, in relazione alle fasi piagetiane corrispondente (I di senso- motorio; II, preconcettuale, III di pensiero intuitivo, IV delle operazioni concrete).
. Il secondo ha valore provinciale ed è destinato ai giovani dai 14-18 anni: ogni provincia piccola ne ha due in zone provinciali di almeno 360.000 metri quadri ciascuno.
E’ prevista un ‘attività scolastica fuori della aree urbane, in zona agricola, in cui saranno adeguatamente inseriti e stabiliti, domiciliati gli alunni per cinque giorni alla settimana lavorativi, dal lunedì alle 8 del mattino al venerdì alle 18.00 orario in cui torneranno alle rispettive famiglie.
Essi saranno lì alloggiati, lì mangeranno, lì studieranno, lì si formeranno avendo accanto anche l’elemento femminile di pari età e socializzeranno correttamente seguiti da pedagogisti, sociologi, psicologi e da docenti curriculari, in aule multifunzionali, in una formazione unitaria, non scolastica ma operativa, a seconda delle proprie attitudini e potenzialità con l’ausilio di specializzati, medici assistenti cooperatori . di vario grado e rilievo.
Essi così potranno comprendere la duplice impostazione agricolo-industriale della nostra società, in un rapporto diretto naturale, seguendo anche i ritmi della vita agricola.
I nuclei provinciali saranno coordinati nelle programmazioni e nella direzione da unita superiori regionali con un referente provinciale.(eliminazione di ogni altro apparato ,anche sindacale) .
Essi saranno due quadrati il primo di 600 metri per 600 , il secondo di 400 metri x 400 dove saranno costruite i plessi per gli edifici scolastici, al cui centro di 40000 metri quadri ci sarà l’edificio di presidenza con il teatro e le aule magne mentre l’area intermedia sarà comune a tutti gli istituti.
L’area, compresa tra la parte esterna e il quadrato più piccolo, è destinata ad attività operative concrete, dove in relazione all’Istituto proprio sono a disposizioni esperti che lavorano, in attrezzati laboratori, con assistenti sulla lingua, sulla filologia, sull‘etimologia, sulla storia, sull’archeologia, sulla filosofia, sulla poesia e letterarietà per l’indirizzo Umanistico (Classico e Magistrale), mentre per lo Scientifico–tecnico ci saranno gabinetti e laboratori scientifici con matematici, fisici, chimici , ingegneri architetti; per l’indirizzo professionale i vari specialisti del settore (commercialisti, bancari, cuochi, geometri, agrimensori, ecc. ) per quello Paramedici, attrezzature utili per la formazione , Medici chirurghi, radiologi , infermieri e tecnici di radiologia ecc.
L’ area restante sarà propria di ogni istituto con una serie di campi, di zone di esercizi e di lavoro e di esercitazione sotto il
nontrollo di specialisti.
In ogni istituto sono previsti stanze a quattro(o due) per dormire, in relazione al numero di fruitori, refettori, bar, sale giuochi, sale di ricevimento e strutture per l’accoglimento e per la convivenza sociale in un ambiente nuovo agricolo.
Gli indirizzi scolastici saranno in relazione alle attrezzature e ai sistemi di coordinamento esterno: ogni istituto avrà propri studi, biblioteche, sale informatiche, aule di analisi e di esercizi con addette specializzati.
D’altra parte l’èquipe specializzata di ausilio ai managers studierà la normale acquisizione delle fasi dell’acculturamento (dopo aver rilevato il perfetto inserimento nella fase delle operazioni concrete e delle prime operazioni formali, al fine di un corretto avviamento alla decisionalità operativa, dopo lo studio delle risultanze analitiche e della abilità conclusiva, per impostare il lavoro sintetico e quello critico, basilare per la docimologia.
Il lavoro scolastico deve essere di base linguistica:
la lingua italiana deve essere un possesso perfetto per sempre con recupero della tradizione agricola, folcloristica dialettale, come tipicità regionale.
Il nuovo studio della lingua nazionale , deve partire da lessico, dal sintagma predicativo, dall’ enunciato semplice composto e complesso: deve essere fonologico-grammaticale, morfosintattico.
Su questo lavoro tecnico bisogna educare ad ascoltare, a parlare, a leggere, a scrivere, a far di conto, a narrare , ad analizzare, a concludere, a sintetizzare e criticare secondo procedimenti logici e funzionali, a valutare, escludendo ogni forma di giudizio.
– Lo studio della lingua nazionale deve essere accompagnato dallo studio della lingua europea (inglese) in modo da potersi integrare nel sistema operativo europeo secondo le forme più moderne.
I nostri figli non sanno né leggere né scrivere, né parlare né starsi zitti, non comprendono neppure le nostre usuali e banali parole, e quindi non capiscono neppure un nostro intervento di genitori, tanto meno la lezione del professore, con cui hanno un rapporto comunicativo, entrano in equivoco con amici e conoscenti perché poveri di linguaggio e quindi di esperienze stratificate: non afferrano neppure i significati dei messaggi televisivi (per questo la TV si è massificata-dopo aver ipotizzato un italiano medio porcellino in tutti i sensi, che ama solo mangiare e bere, ridere e giocare, seguire sport e le mossette delle veline- e volgarizzata sempre di più), né comprendono enunciati complessi letterari, né scientifici, né la poesia, né il teatro.
Anche se sono laureati? Anche se parlano lingue straniere?
Certo, anche laureati i nostri giovani sono precipitati in uno strano analfabetismo di ritorno, segno della grave crisi culturale italiana!
La lingua straniera ostacola quella italiana: essi non capiscono né l’una né l’altra attualmente: sono solo dei dilettanti!
Ogni rapporto attuale non è proficuo per la differenza linguistica e per la mancanza di referenze comuni al significato generalizzato.
Lo studio simultaneo delle due lingue avviene dopo il trentaseiesimo mese, secondo le formule tecniche dell’apprendimento materno.
Dalla I elementare inizia il lavoro triplice sul significante sul significato e sul referente in modo da avere la precisa competenza sul termine acquisito, avviando contemporaneamente alla grammatica e sintassi, alla cultura e alla scienza operativamente (cfr. Lavoro strutturalistico, semantico operativo)
Il lavoro deve essere completato tra i 6 e 13 anni in modo perfetto come base corretta comune, di strutturazione mentale ed operativa, in quanto si creano nello stesso tempo, con l’organizzazione morfosintattica, la organizzazione ideologica e quella operativo-applicativa.
I ragazzi vivono insieme fino alle 18 di venerdì tutti giorni escluso il sabato, giorno non lavorativo.
– Lo studio come Lavoro pratico e come ricerca
Vivendo insieme in un sistema collegiale dai 14 ai 18 anni per cinque giorni la settimana i giovani tornano a casa solo al venerdì sera per rientrare al mattino di Lunedì: nel corso della settimana ogni giorno è dedicato al potenziamento delle abilità mediante esercizi, alla ripetizione continuativa fino all’automatismo, all’apprendimento della capacità operativa, non alla conoscenza teorica.
Il progetto di Scuola Nuova è strutturato in precisi tempi :
. a. Il progetto è basato sulla lingua, in senso operativo.
Il progetto, è un’ applicazione concreta di un metodo già espresso nel saggio L’altra lingua, l’altra storia (Demian , Teramo 1995), come avvio alla lettura e alla comprensione non solo di un ‘opera o di un autore, ma anche come paradigma operativo per una decisionalità e valutazione in situazioni reali contingenti.
La presentazione del piano, per ora fatta genericamente, comporta un graduale orientamento alla conoscenza di sé (mediante la riflessione linguistica e lo studio della lingua in una ricostruzione della storia individuale collettiva di un popolo, scritta e tramandata con i segni linguistici) dell’altro e della natura, in un recupero dei valori della tradizione classica, connessa col sistema industriale e globalizzato.
Il progetto, perciò, non solo orienta nella lingua, alla lettura di un autore ma alla lettura dell’uomo in una fase storica, ben precisata, che diventa esemplare ai fini della formazione di un cittadino, visto nella sua dimensione universale, in un società ecumenica, in un recupero della tradizione classico-ellenistica romana imperiale, centrale per ogni cultura umana.
Il progetto, mediante la lettura, propone un metodo, che, secondo graduali passi, orienta e guida, evidenziando la molteplicità degli itinera e la necessarietà di una sospensione di formulazione di giudizio.
Esso mostra la flessibilità operativa dopo la conoscenza analitica, la ricerca di soluzioni possibili e probabili, rilevando la necessità dello scarto e la determinazione fattuale, come risultanza necessaria ed utile mediante l’intervento operativo, il migliore in situazione, scevro da dogmatismo.
Risulta, dunque, anche una proposta formativa nuova in quanto si ha coscienza di saper operare in situazione e di saper orientare nel rispetto dell’altro e nella solidarietà umana in un recupero della tradizione culturale classica congiunta con la cultura scientifica e con le tecniche proprie della avanguardia linguistica.
Il suo fine è formare un cittadino, un italiano, un europeo, cosmopolita riprendendo la tradizione ellenistica , educando linguisticamente, ad una decisionalità autonoma e ad una valutazione probabile non dogmatica, aperta, tuzioristica nel dubbio.
b.Educare con la lingua al Metodo
La scuola italiana attuale non forma più (cfr Leggiamo insieme… Ungaretti e Mastrejà): gli studenti non conoscono la lingua italiana e neppure parlano il dialetto per cui non sanno comunicare né tra loro né possono effettivamente essere discepoli , mancando di norme lessicali, morfologiche e sintattiche in un rapporto equivoco con l’insegnante del tutto esautorato da altre auctoritates, ridotto solo al ruolo di vuoto parolaio, incapace di trasmettere la tradizione e quindi di dare una identità nazionale, europea; non hanno neanche una comunione di ideali, incapaci di sognare, ma si aggregano come cani e come pecore, seguendo capi irrazionali, sono facile preda di organizzazioni mafiose precostituite, non amano la vita e si autodistruggono con droghe.
Il Metodo
. riporta a rigore scientifico la lingua e propone un nuovo sistema di referenziazione e di semantizzazione in modo da corredare ogni termine della sua area semantica e lessicale, mediante concrete operazioni non con aggiunzioni di tipo sinonimico secondo tecniche operative funzionali.
. avvia alla storia in una razionalizzazione dei processi storici, dopo l’eliminazione di quelli mitici in un recupero della reale tradizione culturale.
. avvia alla natura, in una scientifica elaborazione di piani, in modo da far partecipare gli alunni non più legati ai centri cittadini, ma spostati in aree prossime alle città, in cui saranno costruite i nuovi edifici scolastici, progettati diversamente da quelli attuali, data la diversa funzionalità (la cui vendita permetterà la costruzione di nuove in aree di scarso valore finanziario).
Il metodo presuppone:
A Competenze generali
1. Fare progetti operativi paradigmatici, capaci cioè di orientare famiglie alunni e docenti alla paideia
Paideia come educazione e rispetto della pluralità e della singolarità nella coscienza della propria identità e di un rapporto interrelato;
Paideia come cultura dell’altro , della diversità e differenza
Paideia come formazione autonoma e responsabile abilitata alla decisionalità in situazione
2.Operare educando innanzitutto al linguaggio tecnico, univoco, per un lavoro comune sulla base analitica di uno studio linguistico impostato, sul recupero del lessico e sulla precisa area semantica e sulla referenza, oltre che in senso retorico
3.Avviare alla politeia responsabilmente ed attivamente, entusiasticamente facendo situazioni contestuali ( comunale , rionale, familiare) per abilitare ad operazioni più complesse politiche
4. Inserire nel Kosmos favorendo l’integrazione sociale con interventi sulla struttura scolastica, mediante piani dettagliati
5. Avviare alle lettura, tramite decondizionamento, in senso lessicale, morfosintattico e semantico-referenziale.e preparare alla lettura neutra del testo mediante le tecniche sintattiche, ed evitare l ‘interpretazione
6. Tradurre come rispettare l’altro , studiato nella sua singolarità e tipicità , letto nel suo contesto , dopo averne individuato l’idioletto.
7. Integrare nel processo di lettura anche la scientificità insieme con la tecnica letteraria, con l’ausilio di ogni altro apparato utile alla traduzione.
B Competenze specifiche
1 Leggere come tradurre in modo neutro, secondo regole grammaticali e sintattiche, senza interferenze semantiche (specie ideologiche);
2 Leggere il testo tradotto, analizzare, trovare i nuclei semantici, fare le priorità semantiche secondo risultanze oggettive e scientifiche ;
3 Commentare ogni singolo libro dopo la fine di tutta la traduzione mediante decodificazione (dopo denotazione e connotazione), quando ci sono le risultanze di tutti i dati analitici delle singole opere dell’altro;
4 Rilevare l’altro come eguale a se stesso, pur nelle differenze;
5 Commentare ogni singola opera da parte di lettori che conoscono tutta l’opera e che siano in relazione tra loro;
Segue un commento finale critico sull’ altro (autore) fatto dal più esperto, favorito dal gruppo di esperti che ha lavorato sulle parziali valutazioni.
C. Competenze critiche
Il lavoro critico, come risultanza di tutti i lavori analitici e sintetici, viene favorito mediante paradigmi critici di confronto, appositamente preparati, con lessico adeguato, diverso da quello usuale e quotidiano.
N.B. Seguono, su richiesta , piante e progetti tecnici del polo Elementare (32.400 metri quadri) e di quello Superiore (360.000 metri quadri) con le aree funzionali, con le costruzioni sia circolari che quadrate.
Angelo Filipponi
S. Benedetto del Tronto li 3.04.2008